VOLEVO GLI OCCHI BLU Monologo di Angela Matassa
Un bel giorno, Giulio si sveglia nel corpo di una donna. Bellissima. Dopo lo sbigottimento iniziale, cerca di capire come possa essere successo. Ma naturalmente, tutte le ipotesi non hanno una risposta concreta per la trasformazione. E' lo spunto per parlare del Corpo, del suo significato reale e simbolico, del rapporto che ognuno ne ha. Ma anche per indagare con divertimento sul maschile e sul femminile, inaspettatamente messi a confronto. Il Fisico con la sua forte presenza diviene metafora dell'oggi instabile e caotico. Gli interrogativi, i desideri, le speranze, le paure, le fragilità a poco a poco emergono nel dialogo che il/la protagonista ha con se stesso/a, a tratti disperandosi, a tratti incuriosendosi. L'inspiegabile metamorfosi è un problema o una risorsa? La possibilità di una vita nuova e diversa o la condanna a una condizione indesiderata? E se invece rappresentasse l'opportunità per 'completarsi', vivendo nella pelle del sesso opposto? Il monologo è surreale, comico ed esilarante e, in maniera leggera, affronta le problematiche, maschili e femminili, che si possono scatenare quando ci si guarda da vicino, dall'esterno e dalle profondità dell'intimo.
|