domenica, 29 settembre, 2024
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L’Aviva Studios, Nuovo immenso Centro per le Arti a Manchester. -di Beatrice Tavecchio

Aviva Studios. Photo by Marco Cappelletti, courtesy of OMA and Factory International. Aviva Studios. Photo by Marco Cappelletti, courtesy of OMA and Factory International.

La scena britannica, tra le più vivaci e creative del mondo, si risolleva. Lentamente dapprima, ma sempre più celermente, l’industria dell’intrattenimento, trainata dai musicals, ricomincia a fiorire.

Il fiore all’occhiello è l’apertura del nuovo complesso culturale e sociale, un nuovo centro per le Arti, l’Aviva Studios, a Manchester, che offre al Nord la possibilità di gareggiare per vastità ed eccellenza col Sud di Londra. Pensato e supportato con 106 milioni di sterline dall’allora ministro del tesoro conservatore George Osborne nel 2014, in ritardo sulla realizzazione anche per il Covid e con costi aumentati esponenzialmente anche per l’aumentato costo dei materiali fino alla bella cifra di 242 milioni di sterline, vede ora a novembre la sua inaugurazione.

Manchester conta già sulla Opera House, sul teatro Home e sull’acclamato Royal Exchange Theatre che coltivano le menti e la vita sociale della città. L’Aviva Studios aggiunge un’altra dimensione per la vastità dello spazio e la sua flessibilità. “Avevamo notato la mancanza di un’organizzazione più ampia. Abbiamo teatri commerciali che girano come la Opera House e il Palace, e teatri per produzioni di media portata come il Royal Exchange, ma avevamo bisogno di qualcosa di più grande e versatile” spiega il vice-sindaco del Manchester City Council, Luthfur Rahman “ora abbiamo uno tra i più flessibili e versatili edifici in UK. Le opzioni sono infinite. E questo è quello di cui Manchester aveva bisogno.”

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Aviva Studios. Photo by Marco Cappelletti, courtesy of OMA and Factory International.

Se i nuovi spazi teatrali vanno progettati pensando al futuro, e se si considera il successo di spettacoli di teatro immersivo che richiedono ettari di terreno performativo in cui immettere e far muovere scene/palcoscenici multipli coi loro attori e far circolare al suo interno centinaia di spettatori, allora l’Aviva Studios presenta la carta vincente.

Ciò che l’’architetto olandese Ellen van Loon dell’Office of Metropolitan Architecture, che aveva vinto il contratto nel 2015, ha costruito è uno spazio flessibile con due aree che possono essere usate singolarmente o insieme, per far fronte alle necessità di un programma vario di teatro, di musica, di cinema e di arti visive. Lo spazio del Warehouse (il Magazzino), può essere usato  come un singolo, enorme palcoscenico che Ellen van Loon spiega “ è più grande di quelli dei teatri tradizionali, con un soffitto più alto di quattro autobus double decker e che può sostenere più di duecento tonnellate di scene o di attrezzature. Un livello di spazio performativo che non esiste al mondo.” Il nuovo complesso di 44.500 metri quadri ospita oltre al Werehouse, un altro teatro di mille seicento posti. Sarà la sede del Manchester International Festival, la biennale d’arte attiva dal 2007, e col nuovo nome di Factory International, che comprende il MIF, programmerà tutta la produzione culturale del centro, i programmi di apprendistato tecnico e di produzione per giovani, schemi di sviluppo artistico, oltre a tutto l’ampio lavoro di partecipazione. Ma, in giugno la compagnia di assicurazione Aviva con uno dei maggiori sussidi dato alla cultura, trentadue milioni, si è assicurata i diritti di dare al centro il suo nome: Aviva Studios.

Il dibattito sulle prerogative che si danno agli  sponsor privati in cambio di privilegi non si è ancora placato. Ma date le ristrettezze economiche e il bisogno di finire il progetto - solo a settembre il comune di Manchester ha approvato un ultimo aumento di 22 milioni sul bilancio per completare i lavori - non c’era molta scelta ed il direttore artistico ed esecutivo di Factory International, John McGrath invita a celebrare questo misto di aiuti finanziari pubblici e privati come un esempio di ciò che dovrebbe accadere anche altrove.“Abbiamo visto a Manchester politici non solo parlare di quello che si ha bisogno per far funzionare una città, ma anche di quello che rende una città degna di viverci, come l’investire nella cultura”

Il centro riceverà dall’Art Council England dal prossimo aprile 2024 fino al 2026, 9,9 milioni di sterline all’anno, che includono 9 milioni da parte del Governo. 

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Free Your Mind, the official opening production for Aviva Studios, the home of Factory International © Daniel Devlin, October 2023

Lo spettacolo inaugurale del 18 ottobre 2023, Free Your Mind (Libera la mente),  spettacolo immersivo di danza, musica ed effetti speciali, con 50 danzatori professionisti e altri 100 partecipanti ha preso ispirazione dal film The Matrix. Diretto da Danny Boyle, pluripremiato regista cinematografico di Transpotting, Slumdog Millionaire e Steve Jobs, e regista dei Giochi  2012 Summer Olympics,  si avvale della coreografia hip hop di Kenrick ‘H2O’ Sandy e delle musiche di Michael ‘Mikey J’ Asante (fondatore e direttore artistico di Boy Blue), e della scenografia immersiva di Es Devlin. Le luci di Lucy Carter, il suono di Gareth Fry e il disegno video di Luke Halls indicano  che il contributo di questi elementi  sarà sempre più prezioso nel teatro immersivo futuro.

Seguiranno in programma un adattamento del libro per bambini di Oliver Jeffers, Lost and Found (Perso e Trovato) con musica di Gruff Rhys dei Super Furry Animals e concerti di Children of Zeus e Johnny Marr.

Beatrice Tavecchio

Ultima modifica il Domenica, 05 Novembre 2023 12:52

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