IL "TEATRO DEL CIBO" ALLA ORIENTAL BAY
Una domenica di settembre, ore 10.30: passeggiata perlustrativa alla Oriental Bay, dove ogni fine settimana viene allestito abitualmente un mercatino molto frequentato dagli abitanti. Vista la grande affluenza di persone immaginavamo di trovare qualcosa di molto particolare, come accade nei nostri mercatini: oggetti curiosi, antichi, monili, casalinghi, libri vecchi, accendini; insomma singolari ricordi di famiglia messi in vendita. No, niente di tutto ciò. Sapete cosa si trova? Cibo, ogni sorta di cibo, tipico delle varie culture delle diverse etnie che in questo paese sono molte: coreani, indiani, Māori, musulmani, persone di colore, e qualche occidentale in cerca di fortuna nonché italiani in fuga dal proprio Paese.
Sullo spazio della Oriental Bay un pullulare di baracchette, tavolini, camper, camioncini, tutti organizzati per vendere cibo: dai bocconcini di ogni genere fino ai piatti di paella, dai ravioli arrosto alla torta ungherese, una sorta di cilindro con un cordone di pasta che lo circonda, dal pollo arrosto ai formaggi assortiti; insomma un inno al cibo, ovvero il "teatro del cibo".
Molti giovani corrono a dorso nudo mangiando, sfidando le temperature sotto lo zero. Persone di ogni tipo, obese, mingherline, passeggiano e mangiano; gruppi di ragazzi mangiano chi sdraiati sul prato verde, chi su bean bags. Si vedono famigliole con cagnolini sedute al tavolo e mangiano così come pure il loro cane; bimbi che pattinano e mangiano; e spettatori di eccezione, i gabbiani, appollaiati su pannelli pubblicitari attendono il loro turno, mentre piccioni "spazzini" si muovono indifferenti tra i piedi della gente, e mangiano, tra chi indossa scarponi per il freddo, tra chi sta a piedi nudi per una curiosa usanza tutta neozelandese.
Sullo sfondo la Oriental Bay, con le sue imbarcazioni in sosta, col vento che pettina tutto: alberi, fiori, cespugli, siepi, capelli, e dulcis in fundo, il pelo dell'acqua del mare, increspandolo, rendendolo vivo.
Un teatro singolare, non trovate?
Questo è il "teatro del cibo" della domenica, a Wellington, a cui abbiamo assistito, anche noi mangiando e, per essere diversi, anche bevendo.