Cari Lettori,
questa lettera aperta sarà rimessa al Ministro Dario Franceschini. Se il contenuto è di vostro interesse potete farla girare su Facebook e mettere Mi piace e Condividere, oppure commentarla. Anche scrivendo a segreteria @ sipario.it si può dare il proprio contributo.
Grazie per l'attenzione.
Mario Mattia Giorgetti
Egregio Ministro Dario Franceschini, noi di Sipario siamo felici che abbia ripreso il lavoro e, attraverso le pagine del Corriere della Sera, in una intervista, abbia indicato le strategie da mettere in atto per dimostrare che la Cultura, o meglio il suo Ministero, non è di serie B; che sarà, invece, motore di economia, creatività, intelligenza e coinvolgimento della società produttiva privata, cioè sponsor e mecenati.
Condividendo l'impostazione del suo disegno, teso principalmente verso il settore turistico e la valorizzazione del nostro patrimonio, ci permettiamo indicarLe un altro filone di grande importanza culturale, economico, occupazionale. Si tratta del filone dello spettacolo dal vivo, sia di prosa, musicale, lirico, danza.
Siamo convinti che Lei conosca la materia in tutti i suoi aspetti normativi e programmatici. Ma ci permettiamo ugualmente di suggerire, solo suggerire, alcuni aspetti che disciplinano i rapporti della Cosa pubblica con gli Organismi di produzione, artisti e pubblico; i quali dovrebbero, secondo noi, essere riformati, sempre in attesa di una Legge organica sul teatro.
Procediamo per punti:
- Allungare il periodo di attività dello spettacolo dal vivo della stagione invernale, facendolo concludere a giugno, come era stabilito negli anni '60, anziché a maggio, per consentire una maggiore copertura degli esercizi teatrali, per una maggiore tenuta degli spettacoli, per più occupazione e per un maggior coinvolgimento del pubblico.
- Stabilire una normativa che obblighi gli Organismi di produzione, pubblici e privati, partecipanti ai finanziamenti di Stato a scritturare un numero superiore, rispetto a quello attuale, di personale sia tecnico che artistico, come accadeva in altri tempi, per allargare l'occupazione, premiando con parametri da individuare, quei soggetti produttivi che investono nei talenti giovanili, con particolare attenzione al settore femminile.
- Riformare gli statuti e relativi regolamenti dei Teatri stabili per garantire una rotazione in tempi precisi, con un eventuale prolungamento per chi ha operato bene, degli organigrammi interni, responsabili dell'attività gestionale e artistica, per consentire una ricambio generazionale e culturale.
Inoltre, per gli Organismi pubblici, prevedere programmazioni di spettacoli e scritture di artisti più lunghe, per consentire la creazione di un repertorio da replicarsi nel tempo a favore di nuove generazioni che avanzano; e anche per un maggiore ammortamento dei costi.
- Rendere gli Organismi pubblici stabili più presenti nel proprio territorio di competenza per essere più radicati nel tessuto sociale della Regione.
- Individuare meccanismi per evitare prezzi esorbitanti per accedere agli spet-tacoli che proteggano le fasce più deboli per consentire che il servizio pubblico culturale sia accessibile a tutti: disoccupati, studenti, operai, pensionati, militari.
- Riportare l'attenzione economica su chi realizza spettacoli con lunga tenuta di opere originali di autori contemporanei europei, offrendo incentivi e riconoscimenti.
- Sostenere progetti editoriali d'informazione, promozione, documentazione per una memoria storica e per sollecitare gli interessi del pubblico.
- Rivedere tutta la regolamentazione che disciplina l'assegnazione dei finanziamenti pubblici in modo da evitare raggiri e atti truffaldini che molti attuano per il raggiungimento degli obbiettivi richiesti dalla normativa ministeriale.
- Sostenere le proposte dei soggetti che operano nell'ambito scolastico per sensibilizzare e formare un nuovo pubblico.
- Togliere i paletti di accesso ai finanziamenti per consentire a formazioni spontanee che nascono intorno a progetti creativi di artisti di chiara fama di poter essere riconosciuti e sostenuti per la validità del progetto stesso.
- Premiare i soggetti di produzione che all'interno della propria formazione prevedono la presenza di un drammaturgo stabile che possa lavorare a favore dell'Organismo stesso e della propria creatività.
- Sensibilizzare gli editori dei media che godono di finanziamenti pubblici di dare più spazio e tempestività alle recensioni di spettacoli dal vivo.
Questi e altri punti si possono individuare per migliorare il Sistema Teatro.
E' anche evidente che tutti questi punti, per essere sostenibili e ottenibili, richiedono un maggiore investimento economico da parte dello Stato, del FUS, ma alla fine il bilancio sarebbe positivo per il bene della Comunità.