Amo la danza – un progetto di OnDance e Roberto Bolle (Social)
Progetto social, fotografico
Di R. Bolle e il gruppo di lavoro di OnDance
Pagine social di OnDance
A partire dal 5 marzo 2021
Se è vero che i teatri sono chiusi, il teatro non è chiuso. Perché “il teatro” non dev’essere per forza il luogo fisico dove normalmente andiamo a vedere uno spettacolo, a sederci su di una poltrona la maggior parte delle volte in velluto rosso, pronti ad osservare la commedia, il balletto, l’opera che abbiamo scelto. Il teatro può essere anche il teatro del mondo come d’altra parte sosteneva anche Carlo Goldoni nella sua riforma teatrale già nel 1700. E così ci ha pensato OnDance, già nota come pagina social e non solo, per aver organizzato in tempi in cui eravamo liberi dalla pandemia, sia a Milano che a Napoli, eventi nelle piazze, sul mare, in centro città o in teatri all’aperto, sia di spettacolo e sorprese, sia di lezioni totalmente gratuite, di ogni stile e tipo di danza e di ballo, con importanti e preparati maestri. Anche in tempi di Covid, sulle pagine Instagram e Facebook di OnDance sono andate “in onda” dirette da parte di maestri di danza, per iniziativa di Roberto Bolle e ad opera di insegnanti che si sono messi numerose volte, per settimane e settimane, a disposizione di chiunque, ballerino, allievo, appassionato di danza, permettendo, tramite le dirette, di continuare ad allenarsi, di provare nuovi stili e declinare la passione per la danza in ogni modo e in ogni dove, ognuno dalla propria casa e in costante contatto con una vera e propria comunità di danzatori, che anche da lontano ha mantenuto questo abbraccio e questa passione per la disciplina e per la bellezza della danza stessa. Non ci siamo fermati anche grazie ad OnDance insomma e adesso, ancora una volta, sempre OnDance ci invita a fare un passo in più, ad andare oltre e a portare, questa volta, fuori, la nostra passione, tutta la mancanza che sentiamo dell’arte e dello spettacolo. Un’iniziativa che permette a chiunque voglia partecipare, di inviare tramite mail una foto di se stessi in cui ci si mostra in giro per le città, nei limiti del possibile, chiaramente, nel vuoto delle zone rosse e nella solitudine da Coronavirus, ma in compagnia della propria danza, di una posa, di uno scatto che racconti in qualche modo non soltanto la foto stessa, ma anche la propria interiorità attraverso l’immagine che porta fuori l’assenza della passione che si fa presenza e che diventa stile comunicativo e speranza del futuro.
Francesca Myriam Chiatto
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