Napoli Teatro Festival 2018
Il sogno di "Barry Lindon" di Sepe
stretto nella morsa del palcoscenico
Troppi elementi ci hanno impedito di apprezzare questa operazione creativa di Giancarlo Sepe, dedicata alla storia di Barry Lindon, ispirandosi al film di Kubrick.
Prima di tutto lo spazio del palcoscenico, del Teatro Nuovo, messo a disposizione dal Napoli Teatro Festival, troppo stretto per ospitare dodici attori in costumi d'epoca, impegnati, di volta in volta, in composizioni corali, in entrate e uscite di scena sofferte e prive di magia, necessaria per far vivere come in un sogno ciò che il regista avrebbe voluto proporci. Poi la recitazione degli attori, uomini e donne, debole nelle voci, non sempre comprensibile, soprattutto del protagonista che narra al pubblico la sua avventurosa storia: priva di carisma, fragile nell'esposizione, poco avvolgente.
Inoltre, tutto il progetto musicale su cui poggiano le figurazioni di Sepe, troppo dominante e sopra le righe, impedendo spesso la comprensione dei dialoghi.
Riconosciamo lo sforzo produttivo dei soggetti: Teatro della Comunità e Teatro Nazionale di Roma.
Abbiamo apprezzato, invece, i molti bei costumi utilizzati nel corso della rappresentazione di Carlo De Marino.
Anche il disegno luci (Guido Pizzuti) era ben giocato nel creare suggestive atmosfere di ogni singolo quadro, di questa operazione complessa, che si snoda tra prosa, pantomime sceniche, canti singoli e corali.
Il pubblico, numeroso e attento, ha accolto, in maniera generosa, con applausi l'intero gruppo degli interpreti, compresso nello spazio limitato del palcoscenico.
Mario Mattia Giorgetti
BARRY LYNDON (il creatore di sogni)
spettacolo tratto liberamente dal romanzo di William Makepeace Thackeray
nella riduzione teatrale di Giancarlo Sepe
con gli attori della Compagnia del Teatro La Comunità
(in o. a.): Massimiliano Auci, Sonia Bertin, Gisella Cesari,
Silvia Como, Tatiana Dessi, Turi Moricca, Federica Stefanelli,
Giovanni Tacchella, Guido Targetti, Pino Tufillaro,
Gianmarco Vettori, Vladimir Randazzo
musiche a cura di Davide Mastrogiovanni e Harmonia Team
Scenografie e costumi Carlo De Marino
luci Guido Pizzuti
organizzazione Grazia Sgueglia
produzione Associazione Teatro La Comunità 1972 – Teatro di Roma/Teatro Nazionale