L’elisir d’amore
di Gaetano Donizetti
con solisti, coro e orchestra diretti dal M° Luigi De Filippi
Adina – Maija Rautasuo
Nemorino – Ilmari Leisma
Dulcamara – Lorenzo Bartolucci
Belcore – Paolo Ciavarelli
Giannetta – Emanuela Della Torre
Regia di Mario Gallo
Coro di OperaExtravaganza
Ensemble del Tritono
Direttore Luigi De Filippi
Stagione 2020
Operaextravaganza al Giardino Segreto – Vetralla 15 Agosto 2020
Donizetti sapeva quanto la realtà avesse bisogno di magia. Dove tutto è calcolo e bieco interesse, bastano un trucco o una piccola bugia: ecco il mondo mutare aspetto, persone e situazioni volgere a nostro favore. L’elisir d’amore nasce da qui: dal desiderio di colorare un mondo grigio con le tinte della fantasia.
Tutta la vicenda ruota attorno ai capricci di Adina: ragazza volubile, civettuola. Ella ama vedere gli uomini soffrire nel corteggiarla. Ogni sua occhiata mira a risvegliare i più taciuti desideri. Anche Nemorino, ingenuo e rozzo ragazzotto, è attratto da Adina. Ma lei non lo bada. Anzi: preferirà cedere alle lusinghe del sergente Belcore, uomo aitante e con un ruolo di tutto rispetto. Nemorino, però, non si arrende. Chiederà l’aiuto di Dulcamara, saltimbanco specializzato nella vendita di potenti elisir d’amore. Al povero, disperato Nemorino darà una pozione efficacissima, potentissima: del buon vino rosso. Il giovane innamorato la berrà fino all’ultima goccia. Ebbro come non mai, finirà per infastidire Adina, che per ripicca si decide a sposare Belcore, tanto ne è innamorata. Sentimento che, però, è subito pronta a riporre nel cuore di Nemorino, da poco diventato ricco grazie all’eredità lasciatagli da un suo zio appena deceduto. Tutto è bene quel che finisce bene. Anche per Belcore? Ma certo! Il mondo è sempre pieno di fanciulle da conquistare.
Dell’opera di Donizetti è andata in scena una deliziosa riduzione al Giardino segreto a Vetralla per la regia di Mario Gallo. Pur mancando di originalità drammaturgica, con dei tagli rispetto alla versione originale non felici, questo Elisir d’amore è stato delizioso, brioso, vivace, variopinto, esilarante. Aleggiava sullo spettacolo una leggerezza che richiamava alla memoria il teatro migliore di Alberto Savinio.
Strepitoso Paolo Ciavarelli, che ha tratteggiato un Belcore divertentissimo. Questo giovane, eclettico e talentuoso interprete del teatro d’opera italiano, ha dato vita a un personaggio buffo senza mai cedere alla tentazione della caricatura. Vocalmente è stato il migliore: armonici rotondi, limpidi, caldi, potenti. Ciavarelli ha il dono di saper suonare al meglio il suo strumento curando ogni nota con vigile attenzione.
Simpaticissima la Adina di Maija Rautasuo, con la sua voce pulita e puntuta negli acuti, deliziosamente civettuola.
Il Nemorino di Ilmari Leisma non è stato brillante: mancava, purtroppo, sia di vocalità che di presenza scenica.
Molto bravo, invece, Lorenzo Bartolucci nei panni di Dulcamara. Notevole, soprattutto nelle note basse, la sua voce sempre rotonda e sempre limpida.
Discreta la direzione d’orchestra affidata a Luigi De Filippi, che ha saputo dare alla partitura quell’equilibrio di innocenza e di perfidia che, insieme al resto, fanno dell’Elisir d’amore un’opera mirabile, una vera perla del nostro teatro lirico.
Aveva ragione Savinio: per far bene il teatro occorrono fantasia e leggerezza. Ciò che questo Elisir d’amore ci ha offerto con grande grazia.
Pierluigi Pietricola