Venezia 70 In concorso
di Stephen Frears.
con Judi Dench, Steve Coogan, Sophie Kennedy Clark, Charlie Murphy, Neve Gachev.
Drammatico, durata 94 min. - Gran Bretagna
Lo strappo, violento, disumano; un taglio che il tempo non può suturare ma rendere solo più doloroso perché le lancette incidono con forza ogni attimo perduto. E poi una vita, mezzo secolo scandito da una ricerca silenziosa, ogni giorno con quel pensiero latente, quel vagito chiuso nella stanza dei ricordi che riecheggia potente ogni volta che si accende la luce su quell'ultimo momento, interminabile, in cui si è assistito inermi alla perdita di una parte di sé. Ricordare quel giorno e lustrarlo come il gioiello più prezioso di una collezione di rarità, quell'ultimo istante prima del grande silenzio.
Tratto dal libro "The Lost Child of Philomena Lee" di Martin Sixsmith, pubblicato nel 2009 "Philomena" è la storia vera di una donna che per cinquant'anni custodisce in sé il segreto di un figlio perduto e di una speranza mai sepolta.
1952, Irlanda, Philomena Lee, ancora adolescente, viene rinchiusa nel convento di Roscrea perché colpevole di portare in grembo il frutto di un piacere carnale consumato fuori dal recinto del matrimonio e quindi condannata ad una prigionia di lavori forzati in cui l'ora d'aria è una sola in compagnia di suo figlio. Fino al giorno in cui le vengono portati via anche quei pochi minuti attorno cui gravita la sua intera esistenza. Tra le sbarre i suoi occhi rubano l'immagine del furto irreparabile: una grande auto che allontana per sempre da lei l'infanzia di quel bambino, la vita di un figlio di cui non conosce più il nome e l'aspetto. Solo con l'aiuto di Martin Sixsmith (che ha reso immortale la sua storia e reso possibile questa straordinaria trasposizione cinematografica firmata da Stephen Frears) dopo 50 anni, Philomena riesce finalmente ad intraprendere il viaggio verso la verità,ad attraversare le menzogne e le omissioni, a scontrarsi con una condanna di cui non le verrà mai concessa una grazia, ad oltrepassare la crisi di fede che tutto questo comporta senza però cedere all'odio, svincolandosi dal rancore e restituendo alla parola 'perdono' una dignità e un valore cristiano.
"Philomena" di Frears ha un che di perfetto: riesce con eleganza a destreggiarsi tra irresistibile ironia e momenti di profonda commozione, si avvale dell'interpretazione di due attori di indiscussa maestria come Steve Coogan e la straordinaria Judi Dench (i cui personaggi si rapportano costruendo dialoghi esilaranti), mette a confronto due mondi apparentemente inconciliabili come quello cinico, ateo, pregno di razionalità del giornalista e lo sguardo naif di una credente a cui non manca un disarmante senso dell'umorismo e soprattutto non si erge a giudicante, anzi riesce a lasciare chi guarda con lo spiazzante dubbio sulla propria capacità di perdonare e sull'essere profondamente abitato dal veleno del risentimento.