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Clitennestra testo liberamente tratto dal libro "Fuochi" di Marguerite Yourcenar- Regia e interpretazione di Paolo Cutuli. - di Gigi Giacobbe

"Clitennestra" - Regia e interpretazione di Paolo Cutuli "Clitennestra" - Regia e interpretazione di Paolo Cutuli

Va in scena quando è buio fitto al Teatro greco di Tindari la Clitennestra della Yourcenar e quando le sette isole Eolie sono invisibili e s'intravedono lontane in quel pezzo di Tirreno solo un gruppo di lampare accese di pescatori e la sinuosa penisoletta di Milazzo. A vestire i panni di questa donna terribile, fedifraga e assassina secondo la tradizione classica, curandone pure la regia, è Paolo Cutuli un giovane attore di 33 anni di Vibo Valentia che a torso nudo, capelli ingrigiti, un cuore dipinto sul petto, segue scalzo un fascio di luce che lo conduce diritto ad un microfono, mentre tutt'intorno la scena è puntellata da piccole lucette rosse. Con voce chiara si rivolge agli spettatori che per incanto diventano "i signori della corte" pronti a giudicare i presunti misfatti dell'imputata. E' inutile dire che la Yourcenar sta dalla parte di Clitennestra e tutto ciò che Cutuli dirà con particolare bravura e con un'ampia gamma di variazioni tonali e vocali nei 50 minuti rimanenti, sono rivolti a giustificare i perché dei suoi comportamenti estremi. Per la Yourcenar Clitennestra è una donna che ha amato follemente, visceralmente e senza fine suo marito Agamennone e per quanto possa averla con lui, d'aver sacrificato la figlia Ifigenia per imbonirsi gli dei prima della partenza per la guerra di Troia e per tutte quelle lettere che nei dieci anni di assenza diventavano sempre meno affettuose, rese qui da Cutuli con dei cuoricini che diventavano nel tempo sempre più piccoli, la cosa che ha fatto letteralmente sballare di testa Clitennestra è stato vedere il suo sposo giungere nella sua reggia di Argo in compagnia della giovane troiana Cassandra pure in attesa d'un bambino. E come la mettiamo la tresca col suo amante Egisto? Niente. Una cosa di poco conto per la Yourcenar. Solo qualcuno cui da accudire, da cullare come un bambino e nulla più. Insomma un diversivo più affettivo che sessuale. Un peccato veniale il suo di fronte al peccato mortale del marito che merita soltanto la morte, d'essere ucciso, accoltellato come poi lei farà con lucidità e agghiacciante determinazione. Un delitto d'amore che Cutuli realizza aprendo uno dei trolley con su scritto "Agamennone" (gli altri due sono quello di "Egisto" e di "Troia" intesa come Cassandra) e uscendone tutto imbrattato di sangue. Interessanti e opportuni alcuni inserimenti musicali sinfonici di Beethoven, Chopin, Mozart misti ad alcune canzoni di musica leggera (Non sono una signora di Loredana Bertè, Guarda che luna di Magoni-Spinetti, Ma che freddo fa degli Avion Travel, Non voglio mica la luna di Fiordaliso). Il lavoro della Compagnia Dracma volge al termine e il pubblico se non assolverà interamente Clitennestra, decreterà almeno, insieme alla giuria, d'essere stato il migliore spettacolo del 1° Premio Teatrale Parodos svoltosi a Tindari dal 22 al 24 agosto (frutto d'una prima selezione nel mese di giugno nella Sala Laudamo di Messina con la partecipazione di otto compagnie nazionali) e secondo il regolamento d'essere inserito nella stagione invernale del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e del Teatro Beniamino Joppolo di Patti e ancora che a Paolo Cutuli è stato assegnato il premio quale migliore attore della kermesse.-

Gigi Giacobbe

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Agosto 2014 06:36

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