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Cortona Mix Festival. Cortona, domenica 26 luglio 2015: ALE & FRANZ.- di Stefano Duranti Poccetti

“Gaber, Jannacci, Milano, Noi” di e con Ale e Franz “Gaber, Jannacci, Milano, Noi” di e con Ale e Franz

"Gaber, Jannacci, Milano, Noi"
di e con Ale & Franz
accompagnati da Luigi Schiavone (chitarra elettrica e acustica),
Fabrizio Palermo (basso e voce),
Francesco Luppi (tastiere e voce),
Marco Orsi (batteria)

"Gaber, Jannacci, Milano, Noi". Dove sono Gaber e Jannacci?
Doveva essere la serata di Gaber e Jannacci, in realtà è stata meramente la serata di vecchie gag già portate in scena in passato da Ale & Franz, intervallate senza un nesso preciso dalle canzoni dei due cantautori italiani. In effetti il titolo trae in inganno e se ci aspettiamo uno spettacolo sui due musicisti ne rimaniamo in realtà delusi, perché vediamo e ascoltiamo i due comici in panni già visti, artefici di piccoli sketch, che, seppur a volte ci strappino qualche risata, non riescono a dare vita a uno spettacolo coeso e organico. Si tratta infatti di numeri comici che non hanno niente a che vedere l'uno con l'altro, mentre viene dato pochissimo spazio ai brani musicali.
Ale & Franz stanno sul palcoscenico accompagnati in scena dai loro musicisti - Luigi Schiavone, Fabrizio Palermo, Francesco Luppi e Marco Orsi. I due attori si trasformano di volta in volta in quei personaggi che continuano a dar loro celebrità fin dai tempi di Zelig. Sono, a seconda, amici seduti su una panchina che fanno discorsi al limite dell'assurdo, due anziani che ricordano i vecchi tempi, due amici che non si rivedevano da tempo e che in passato avevano condiviso il loro entusiasmo politico... scenette carine e a tratti anche divertenti, che però non s'inseriscono bene in uno spettacolo che non ha né un inizio certo né una fine certa; uno spettacolo senza un percorso certo, che non riesce a giungere a un punto, a un obiettivo preciso, obiettivo che sarebbe dovuto essere quello di fare di Gaber e Jannacci i veri protagonisti della messa in scena. In realtà sono solo fantasmi oscurati dai comici, fantasmi condannati a brevi apparizioni.


 

BELLES DE SOMMEIL (LA BELLA ADDORMENTATA). - 30 luglio, 2015
Compagnia Opus Ballet.
Regia e coreografia: Philippe Talard; musiche originali: Armand Amar; scene: Max Kohl;
danzano: Camilla Bizzi, Vincenzo Cappuccio, Leonardo Germani, Chiara Mocci, Giada Morandin, Stefano Pietragalla, Claudio Roffo, Chiara Rontini, Jennifer Rosati, Adrien Ursulet, Gabriele Vernich, Valentina Zappa;
attrice: Laura Bandelloni;
coproduzione: Compagnia Opus Ballet; diretta da: Rosanna Brocanello e Grand Théâtre de la Ville de Luxembourg.

Belles de Sommeil

"Belles de Sommeil". Una "Bell'addormentata" senza Bella Addormentata

Sei danzatori e sei danzatrici per dare luogo a una "Bella Addormentata" che non ha niente di quella popolare che conosciamo dal medesimo cartone. Qui si tratta in linea generale il tema del sonno e del risveglio; del sogno e della realtà. È proprio obiettivo della compagnia - a cui non interessa parlare dei soli personaggi – quello di raccontare scenicamente e coreograficamente queste tematiche, inserite all'interno di atmosfere oniriche, dove sono forti il tema campestre e quello di un mitico ritorno alle origini, e dove è presente sul palco pochissima oggettistica di scena, composta solamente dal grande "coperchio" metallico che a tratti cala sul palcoscenico e dai due particolari "letti" che appaiono nel finale – due eleganti costruzioni curvate di ferro sui quali i danzatori si stendono addormentandosi – unico potenziale rimando diretto alla fiaba per come la conosciamo.
Si tratta perlopiù di coreografie di gruppo, dove i danzatori sfoggiano le loro grandi abilità e il loro repertorio, che va dalla contact improvisation alla danza contemporanea, passando per il teatro-danza, per arrivare in certi casi al folclore popolare – in alcuni frangenti, in particolar modo nella seconda danza di gruppo, si vedono sul palco movimenti da tango.
In scena anche l'attrice Laura Bandelloni, che funge da voce narrante e che intona le poetiche parole che descrivono l'atmosfera sognante, a tratti terrificante, ambientazione della vicenda. Le musiche ipnotiche di Armand Amar aiutano ancora di più a immergersi in quest'atmosfera ed è proprio questa a essere la vera protagonista della versione presentata di "Belles de Sommeil".
Uno spettacolo organico e ben congegnato, suggestive le coreografie e molto preparati i danzatori, che, vestiti in bianco, attraverso movimenti sensuali, astratti, tragici e i lirici, che rinunciano completamente alla verticalità, riescono a regalarci una performance piacevole e sicuramente originale.


STORIE E CONTROSTORIE – RACCONTI D'ESTATE
Di e con Ascanio Celestini. Suono e luci: Andrea Pesce. 31 luglio 2015

ascaniocortona

Dicotomia tra l'Ascanio attore e il Celestini Drammaturgo
In mezzo al palcoscenico sta Ascanio Celestini: lui è la scenografia, lui è la voce, lui è il protagonista, lui è il rappresentante di tutto lo spettacolo. Sta lì fermo e ci racconta storie, aneddoti, filastrocche, barzellette, a tratti strappandoci risate a tratti immergendosi nelle problematiche del tessuto sociale. Troviamo l'attore in panni più leggeri, nel senso calviniano del termine, rispetto a quelli che indossa di solito, che sono solitamente quelli da lutto davanti a una società suggellatta dalla corruzione e dalla morte. In questo caso le vesti indossate da celestini sono, per così dire, più "estive", riprendendo il titolo. Il protagonista della scena rinuncia qui, almeno in parte, alla sua vena sarcastica nei confronti della società – che comunque a tratti riaffiora – a favore di "storie e controstorie", come da cabaret, di comico intrattenimento.
Nel complesso la prova del Celestini attore è molto buona e fa sfoggio delle sue qualità vocali ed espressive; il Celestini drammaturgo, invece, come a volte gli accade, è forse a volte banale, ripetitivo e pesante, di una pesantezza che porta alla monotonia – ahimè, anche il gran caldo in sala non ha aiutato!

Ultima modifica il Domenica, 09 Agosto 2015 02:13

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