Quest'anno il Teatro Carlo Felice ha deciso di aprire la sua Stagione con il balletto invitando la compagnia del Teatro Opera e Balletto di Kiev a conferma del continuo sviluppo dei rapporti tra Italia e Ucraina che da tempo tocca tutti i settori dal commercio all'economia e soprattutto dal turismo alla cultura. Lo spettacolo in programma da 16 al 20 ottobre 2013,
Carmen Suite/Sheherazade, fa parte di un repertorio consolidato per la compagnia di balletto dell'Opera di Kiev, arrivata alla sua 146esima stagione e che torna in Italia, al Carlo Felice, dopo l'esecuzione de Il lago dei Cigni nel marzo del 2011 e quella de La bella Addormentata nel dicembre del 2005. La serata divisa in due tempi presenta nella prima parte,
Carmen suite, la versione coreografica di Alberto Alonso, fondatore del Balletto nazionale de Cuba, messa in scena negli anni'60 con la famosissima cognata Alicia. Questa coreografia fu poi presa in mano dal Teatro Bolsoj che ebbe come protagonista l'
etoile dei tempi Majia Pliseckaja che dal marito Rodion Scedrin fece aggiungere alla partitura di Bizet alcun brani adatti alla danza. L'esecuzione della compagnia di Kiev al Carlo Felice mette a punto il linguaggio della coreografia di Alonso in tutta la sua modernità che implica anche movimenti semplici che giocano tra piede esteso e piede flesso e che rendono a pieno il tipico oscillare di carattere della protagonista, che si accosta a Don Josè per poi cadere fra le braccia di Escamillo. Un balletto che dà molto spazio anche al recitativo come del resto voluto dalla grande espressività della Pliseckaja che per rendere il suo corpo sempre più eloquente aveva studiato da attrice presso la scuola di Majakovsij. La prima ballerina dell'Opera di Kiev Olena Filip'eva è un'ottima danzatrice da un punto di vista tecnico e riesce anche a dare quel tono seducente che si addice al ruolo di Carmen, ma senza dubbio il meglio di sé lo trasmette nel secondo atto dello spettacolo nella sua interpretazione di Zobeide in
Sheherazade. Creato da Fokin nel 1910 per i leggendari Ballets Russes,
Sheherazade è un balletto in cui esce fuori tutta la tradizione del balletto classico russo e non c'è compagnia dell'Est che non sia in grado di eseguirlo con la passione e l'esuberanza cromatica concepita dal connubio della musica di Korsakov e la coreografia, che si avvale oltre che del codice classico- accademico anche di una gestualità mimica consueta nei balletti narrativi di quegli anni. Dicevamo, ottima la Filip'eva, ma anche ottimi i solisti e tutto il corpo di ballo dell'Opera di Kiev che dimostrano grande conoscenza e padronanza della partitura coreografica di Fokin appassionando il pubblico con un'esecuzione atletica e spettacolare che affascina. L'
exploit dello Schiavo nero amato da Zobeide, è il
clou del balletto e comporta grande abilità tecnica mista a fascino seduttivo da parte del primo ballerino. Un ruolo che portò alla celebrità il grande danzatore Vaslav Nizinskij nei primi anni del '900, e qui interpretato egregiamente da Jan Vanja, nativo di Praga e solista all'Opera di Kiev dal 2006. Unica nota amara alla serata della prima al Carlo Felice è stata la platea riempita solo per metà che probabilmente rispecchia il clima di crisi in cui grava tutto il nostro paese in questo momento, un vero peccato che la cultura debba risentire di questo.
Francesca Camponero