balletto romantico in due atti,
libretto di Vernoy de Saint-Georges, Théophile Gautier e Jean Coralli,
musica di Adolphe Adam,
coreografia Rafael Avnikjan da Jean Coralli, Jules Perrot e Marius Petipa,
Tetiana Svetlična (Giselle), Anton Bogov (Albrecht), Sergiu Moga (Hilarion),
Marina Krasnova (Bertha), Vadim Kurgajev (Wilfrid), Marin Turcu (duca di Curlandia),
Tanja Baronik (Bathilda), Asami Nakashima (Myrta), Asami Nakashima e Yuya Omaki, pas de deux dei contadini, amiche di Giselle: Galina Čajka, Tijuana Križman Hudernik, Jelena Lečić, Blaga Stojčeva, Hristina Stojčeva, Ines Petek/ Mirjana Šrot, Valse: Jelena Lečić, Ines Petek, Metka Masten, Blaga Stojčeva, Hristina Stojčeva, Ines Uroševič, Mirjana Šrot, Adriana Cioata, Mihaela Matis, Neja Hrastar, Ema Perič, Monika Zorko/ Pia Clug;
contadine: Helena Klasič, Adriana Cioata, Mihaela Matis, Pia Clug, Metka Masten, Ines Uroševič, Mirjana Šrot, Monika Zorko, Ema Perič/Neja Hrastar;
contadini: Cristian Popovici, Vasilij Kuzkin, Mircea Golescu, Gabriel Marin, Alexandru Pilca, Tiberiu Marta, Gaj Žmavc, Aleks Šišernik, Jan Sytze Luske, Omaki Yuya-Filip Jurič; Villi: Ines Petek, Jelena Lečić, Blaga Stojčeva, Hristina Stojčeva, Adriana Cioata, Metka Masten, Ines Uroševič, Pia Clug, Helena Klasič, Mihaela Matis, Mirjana Šrot, Monika Zorko, Ema Perič, Lara Maher, Leticija Dvoršak, Neja Hrastar, Assija Sultanova, Antoneta Tur, Galina Čajka, Tijuana Križman Hudernik;
dame di corte: Lara Maher, Leticija Dvoršak, Assija Sultanova, Antoneta Turk,
scene di Juan Guillermo Nova,
costumi di Luca Dall'Alpie luci di Pascal Mérat,
produzione Balletto di Maribor,
Teatro Grande di Brescia, il 12 febbraio 2016
«Nessuna storia d'amore nata per il linguaggio della danza è più bella e struggente di quella narrata in Giselle. Grazie al fascino che sprigiona il suo intreccio, questo capolavoro romantico è diventato un 'classico' del balletti, come Amleto lo è per il teatro o Traviata per la lirica», scrive Marinella Guatterini nell'ABC della Danza. Ciò è funzionale a raccontare lo stato d'animo e soprattutto l'emozione regalata da Giselle del Balletto di Maribor, diretto da Edward Clug. Tutto è comme il faut, i dettami del balletto classico sono rispettati fedelmente: dalle scenografie, ai costumi, dai fondali dipinti all'essenzialità della mimica dei singoli ballerini; unico rammarico le musiche su base registrata che tolgono – inevitabilmente -. Il piacere di leggere e di ascoltare la musica come corpo caldo in dialogo con la fisicità tersicorea di chi sta in scena. Rafael Avnikjan recupera il testo coreografico di Jean Coralli, Jules Perrot e Marius Petipa e costruisce ciò che ci si aspetta, conferma e valorizza una tradizione coreutica che non conosce stanchezza e che anzi nel suo svolgersi non manca di forte espressività e coinvolgimento emotivo. Ed è questo aspetto che emerge con prepotenza e interesse dall'allestimento filologico del Balletto di Maribor. Dall'assolo iniziale di Giselle, al festoso rincorrersi della coppia Giselle e Albrecht a colpi di jetés, al fascino nella seconda parte della danza corale delle Villi: Giselle del Maribor ha mostrato una freschezza interpretativa, una intensità coreutica che raramente si percepisce nei balletti classici del repertorio, sia nelle parti soliste che nei momenti corali. Ciò che fuoriesce da questo Giselle filologico e orgogliosamente ottocentesco è tutt'altro che un omaggio passatista, ma ci sono la voglia e la forza di tenere viva una tradizione e proporla con energia, precisione tecnica, delicata, ma incisiva forza interpretativa dei singoli come del gruppo. In tutto ciò Tetiana Svetlična regala una Giselle impeccabile, così come di forte impatto è la Myrta disegnata da Asami Nakashima, così come Bathilda di Tanja Baronik. Non meno interessanti e tecnicamente apprezzabile i ruoli maschili: Anton Bogov (Albrecht), Sergiu Moga (Hilarion), Vadim Kurgajev (Wilfrid). Ciò che stupisce e conquista di questa Giselle è l'armonia che accompagna l'intero allestimento, è la precisione delle scene d'insieme, è la freschezza del gesto coreografico che scivola via elegante e fluido, incanta l'occhio affamato di simmetria e appaga quel 'bisogno di tutù bianco' che è come una sorta di sciacquar i panni in Arno per chi ama la danza come movimento armonico, gestione classica e apollinea del corpo e delle sue potenzialità espressive. In questo contesto di recupero dell'abc della danza e della grande tradizione ballettistica ottocentesca Giselle del Balletto di Maribor è senza dubbio un'edizione da ricordare.
Nicola Arrigoni