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GOLDBERG VARIATIONEN - coreografia Heinz Spoerli

"Goldberg Variationen", coreografia Heinz Spoerli. Foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala "Goldberg Variationen", coreografia Heinz Spoerli. Foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Musica di Johann Sebastian Bach
Coreografia di Heinz Spoerli
Assistenti coreografo: Chris Jensen e Arman Grigoryan

Scene e costumi di Keso Dekker. Luci di Martin Gebhardt
Con: Claudio Coviello, Nicoletta Manni, Antonino Sutera, Marco Agostino, Antonella Albano, Francesca Podini, Virna Toppi, Vittoria Valerio, Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Nicola Del Freo, Walter Madau, Gioacchino Starace e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala diretto da Frédéric Olivieri
Nuova Produzione Teatro alla Scala
Pianoforte: Alexey Botvinov

MILANO, Teatro alla Scala, dal 25 gennaio al 22 marzo 2018

www.Sipario.it, 29 gennaio 2018

La resa empirica d'esistenza e conoscenza nelle "Goldberg-Variationen"

Allorquando ci si ritrova a porre mente ad un lavoro coreografico - di qualsivoglia natura - appare ineludibile indagare l'origine di senso di quella conoscenza della sensibilità che, com'è noto, trovò - in ambiti speculativi di differente natura - ampio spazio nella riflessione di Immanuel Kant e in quella dottrina appellata "estetica trascendentale". I due principi della conoscenza sono individuati nello spazio e nel tempo, "forme pure dell'intuizione sensibile" che, nella monumentale riflessione del filosofo tedesco, non guadagnano terreno nell'oggetto ma unicamente nel soggetto: ne sono, per l'appunto, modi e funzioni propri.
"Coordinate assolute dei fenomeni", spazio e tempo nell'atto coreografico si stagliano, come in un parallelismo inverso, quali condizioni ineliminabili d'esistenza dell'oggetto e, pertanto, di conoscenza. Una bilaterale prospettiva ermeneutica, quella filosofica e coreutica, che avvalora, quindi, il rilievo imprescindibile dei due poli d'esistenza e conoscenza nella dialettica soggetto/oggetto.
In questo orizzonte tematico, volgendo l'attenzione con particolare riguardo all'arte tersicorea, non è difficile rintracciare nel serrato dialogo fra musica e danza una piena manifestazione della resa empirica della cornice spazio-temporale che emerge con particolare nitore nel lavoro coreografico astratto. Esempio lapalissiano ne è Goldberg-Variationen - balletto creato da Heinz Spoerli nel 1993 alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf - entrato per la prima volta nel repertorio ballettistico del teatro milanese.
Proseguendo il ciclo dei balletti su musica da camera, il secondo appuntamento della stagione scaligera dedicata all'arte coreutica è l'occasione per volgere l'attenzione alla creatività del coreografo svizzero qui applicata ad un tessuto musicale di prima grandezza che nelle mani di Spoerli trova manifestazione. Espressione corporea che pone l'accento con reiterata insistenza sulla danza maschile elaborando un ricco squadernamento di passi e legazioni attingendo a profusione alla danse d'école.
Nei trentadue brani si sviluppa "un arco coreografico che si estende dall'inizio alla fine, dal nostro inizio alla nostra fine" - come ama definirlo il coreografo - capace di accogliere una gamma emotiva estesa e resa abilmente dal Corpo di ballo del Piermarini che anche in questo caso non rinuncia a palesare considerevoli qualità di movimento. Degna di menzione la performance di Claudio Coviello tale da indurci a corroborare il nostro giudizio positivo sull'artista che anche qui non perde occasione per rendere manifesto il lavoro dell'equilibrio consapevole nelle geometrie del corpo. Nei repentini passaggi che puntellano il lavoro ci si sofferma a lungo sul nitore dinamico di Walter Madau, sul gusto brioso di Antonino Sutera, sull'intima figurazione di Nicola Del Freo, sul movimento allungato di Timofej Andrijashenko, sulla plastica eloquenza di Nicoletta Manni ed il disteso cesellamento di Vittoria Valerio. Questi i tratti coreutici degli scaligeri incorniciati in costumi dagli arditi accostamenti cromatici.
L'esecuzione del monumento musicale è affidata dal 1994 ad Alexei Botvinov, artista che enumera trecento esecuzioni delle Goldberg-Variationen. Un'occasione di scoperta musicale, quella offerta dalla creazione di Spoerli, che vive, dunque, sulle scene coreutiche del Teatro alla Scala nell'armonico equilibrio fra manifestazione della struttura emotiva dell'umano e la pura forma coreografica nella visuale spazio-temporale.

Vito Lentini

Ultima modifica il Giovedì, 01 Febbraio 2018 09:13

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