Lorenzo Pellizzari (a cura di) L'AVVENTURA DI UNO SPETTATORE. ITALO CALVINO E IL CINEMA Artdigiland, Dublino, € 19.76, pp.230 (CINEMA - Alberto Pesce)
Italo Calvino e il cinema. Su questa endiadi, scrittore portato per temperamento a sperimentare sempre nuove ipotesi narrative, e cinema articolazione di un "pensare per immagini", a San Giovanni Valdarno nel 1987 erano fioriti "Colloqui" a più voci, che Lorenzo Pellizzari aveva poi curato per un libro (Lubrina Editore), anche illustrato da archetipiche immagini del cinema USA d'anteguerra. Nell'ampliata riedizione Artdigiland acquistabile in Amazon.it) tornano testi di allora, sempre attuali. Goffredo Fofi dialettizza sfaccettata diversità di funzioni a incastro di "spettatore" e "autore" del reale. Antonio Costa analizza Palomar, rivisitazione "dell'immaginario visivo della nostra epoca". Lorenzo Pellizzari pilucchia nel cinema italiano quel (poco) del "fantastico" calviniano. Michele Canosa centra quel "sentimento di distanza" lungo graduali cine-incantamennti (americano, francese, giapponese) come "tre età dell'esistenza". E' una "lontananza", su cui torna anche Guido Fink. Se poi da un racconto calviniano Giovanni Bogani analizza di Maselli L'avventura di un fotografo, Luca Clerici evidenzia quanto la visione filmica diventi in Calvino "propedeutica" alla letteratura. Ma, prima delle Testimonianze, tra cui una "sanremese" d'aggiornamento (Letizia Lodi), e delle due appendici filmo-bibliografiche, il tutto ora si inquadra con due inediti innesti. A prologo Tommaso Pomilio sonda a fondo creatività di una scrittura, che, sin da inizi tra amor di fumetti, vignette, animazione, e nelle ultime "lezioni" in preminente binomio, sensorialmente stringe "Visione dell'Ascolto, Ascolto del Visibile". E ad epilogo Roberto Silvestri esemplifica "altro cinema" di oggi, film che paiono nutrirsi di "territori calviniani dell'immaginario" per riflettervi "significati storico-sociali dell'agire nel mondo".
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