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CONCERTO SHLOMO MINTZ 28 FEBBRAIO - Teatro Carlo Felice, Genova

Shlomo Mintz Shlomo Mintz

Shlomo Mintz, direttore e solista
Orchestra del Teatro Carlo Felice
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Concerto per violino e orchestra in mi minore, op. 64
Allegro molto appassionato/Andante/Allegro non troppo, Allegro molto vivace
Gustav Mahler
Sinfonia n. 1 in Re maggiore "Titano"
Langsam, schleppend – Kräftig bewegt – Feierlich und gemessen, ohne zu schleppen – Stürmisch bewegt
Genova, Teatro Carlo Felice 28 febbraio 2014

www.Sipario.it, 22 febbraio 2014

Sono tanti i riconoscimenti come violinista solista, che Shlomo Mintz ha ricevuto per i suoi impegni in emozionanti performance di Mendelssohn, tra questi vi è uno dei suoi cavalli di battaglia, il concerto per violino Op.64, capolavoro del compositore tedesco in programma al Carlo Felice a Genova venerdì 28 febbraio. Un concerto fuori dagli schemi, opera di straordinaria bellezza melodica e di serena eleganza classica che Mendelsshon scrisse nel 1844 a Lipsia dedicandolo all'amico Ferdinand David famoso virtuoso del violino. Originale per la tonalità minore non comune perché di solito i concerti per violino erano composti in tonalità maggiore, questo concerto presenta i tre tempi legati tra loro senza interruzioni, e dove il violino ha un ruolo assoluto di primo piano, che lo pone in risalto fin dall'inizio che è privo di introduzione orchestrale. La sua melodia è ricca di chiaroscuri e va dal drammatico al brillante, dall'intimo al contemplativo e sembra di respirare un aria da favola, entro la quale il violino altro non è che la voce narrante e l'orchestra l'atmosfera. Shlomo Mintz, che ha iniziato la sua carriera all'età di 11 anni come solista con la Israel Philarmonic Orchestra e che poco dopo fu chiamato da Zubin Metha ad eseguire il concerto n. 1 di Paganini, è tra i più versatili musicisti della scena internazionale. Energico e dinamico, quando tira fuori un bel suono, questo è semplicemente sublime. Venerdì sera ha suonato con grande intimità e la sua performance è stata caratterizzata da emozioni interiori e una scala di sfumature sottili. Estasiato il pubblico che alla fine ha richiamato ripetutamente sul podio il violinista che ha concesso un bis straordinario con l'esecuzione limpida e perfetta del difficilissimo capriccio n. 5 di Paganini. Ottima anche la sua direzione d'orchestra nella seconda parte del concerto che comprendeva la Sinfonia n. 1 in re maggiore di Mahler, il Titano, partitura complicata percorsa da istanze - reminiscenze, citazioni e autocitazioni, parodie, e soprattutto esaltazioni e catastrofici disgregamenti - senz'altro anomale rispetto a quelle della composizione strumentale assoluta, che l'orchestra del Carlo Felice ha affrontato discretamente lasciando qualche perplessità solo sulle esecuzioni degli ottoni.

Francesca Camponero

Ultima modifica il Sabato, 01 Marzo 2014 18:34

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