scritto e diretto da Robert Lepage
cosceneggiatori: Peter Bjurman, Marie Gignac
coscenografo: Jean Le Bourdais, suono: Jean-Sébastian Côté, costumi: Catherine Higgins
attrezzeria Marie-France Larivière
realizzazione delle immagini: Jacques Collin, Véronique Couturier, David Leclerc
con Yves Jacques
Milano, Teatro Strehler, dal 16 al 19 aprile 2009
Fantastica giostra teatrale sulla vita del grande scrittore
E' un teatro di grande rigore formale che ha stretta parentela con il fare di Bob Wilson, quello di Robert Lepage. Ma soprattuttoun teatro visionario basato sull’uso piardito e felice dei mezzi tecnologici. Dove gli effetti speciali sembrano sprecarsi. E taleanche questo suo incantevole e straordinarioAndersen Project.
Andato in scena nel 2005 a Copenaghen in occasione del bicentenario della nascita del grande favolista, ora ci viene data l’occasione di ammirarlo per poche sere ospite, allo Strehler, del Piccolo Teatro di Milano. E davvero si resta stupiti davanti a questa giostra dell’immaginazione, a questa superba sinfonia di suoni, colori, magie, nata per celebrare il grande scrittore in maniera in veritalquanto singolare e inedita. Diciamo pure personalissima.
Tutto in maniera raffinata – scrittura, racconto, scenografia, video tridimensionali, cartoni animati, film e opera lirica – partecipa all’incantesimo di una rappresentazione capace, senza che mai appaia direttamente il vero protagonista (solo all’inizioproiettata una sua fotografia), di rivelarci l’intima personalit, i sogni come le angosce, le gioie e i dolori, di colui che fu forse il pigrande favolista di tutti i tempi. La vicenda qui infattitutta contemporanea ma sempre intrisa di spunti biografici. Costruita a forma di lungo monologo, narra le vicissitudini di Frderic Lapointe, albino come Andersen, un librettista canadese, scrittore di testi di canzoni, che si reca a Parigi su invito dell’impresario dell’Opra, uomo non del tutto affidabile, per la stesura di un libretto di un’opera destinata ai ragazzi che ha per soggetto una delle fiabe meno conosciute e pimalinconiche del poeta danese:La driade. Man mano che l’azione procede e i molteplici piani narrativi felicemente si intersecano (anche se su qualche sequenza poniamo riserve), il protagonista vive una sorta di identificazione con lo scrittore danese facendone riemergere il suo profilo esistenziale pioscuro e tortuoso, la sua vita di emarginato e la sua solitudine. Edbravissimo l’attore Yves Jacques a darne personificazione con invidiabile sensibilite al tempo stesso, fregolianamente, con un gioco stupefacente di mistificazioni, calarsi negli altri personaggi che popolano la vicenda. Alla fine subissato da applausi insieme a Lepage creatore, grazie alla magnifica sua macchina tecnologica che 'muove' la scena , di uno spettacolo destinato a rimanere nella memoria.
Domenico Rigotti
Ironico, divertente, dissacrante, dagli «effetti speciali» raffinati, crocevia narrativo di storie che attraversano secoli, «The Andersen Project» scritto e diretto dal canadese Robert Lepage e interpretato da Yves Jacques, è uno spettacolo che riesce a unire la fiaba alla vita metropolitana, l' immaginario alla realtà con la leggerezza di un soffio di vento primaverile e la magia di un dipinto. Il privato di un drammaturgo canadese chiamato a Parigi dal direttore dell' Opéra per il libretto di un' operina per ragazzi tratta da un racconto di Andersen «La Driade», si intreccia con la vita del direttore, con quella di Andersen e con la fiaba in un gioco incantevole dove la tecnologia, scenografie proiettate che acquistano tridimensionalità, luci perfette, colonna sonora che unisce il rock a Donizetti, creano uno stato di ludica grazia pur raccontando storie di solitudini che si specchiano una nell' altra: quella del drammaturgo, quella del direttore, quella di Andersen e quella del protagonista di un altro suo racconto, «L' ombra», che perde la sua fedele impalpabile compagna. Yves Jacques fa vivere con bravura e intelligente ironia tutti i personaggi, compreso il marocchino graffitaro che lavora nel «peep show» sopra il quale vive lo scrittore, in uno spettacolo affascinante e di grande eleganza. Da non perdere. Strehler, fino a domani
Poli Magda