di Gianni Guardigli
Regia scena e costumi di Carmen Panarello
Interprete: Carmen Panarello
Produzione: Teatro dei Naviganti
al Teatro dei Naviganti dei Magazzini del Sale di Messina 6 e 7 aprile 2019
Per gli antichi romani Nomen omen indicava nel nome il suo destino. Un po' quello che succede ai giorni nostri a Cleopatra, una donna romagnola di Rimini che vive un intenso amore per un uomo siriano di Aleppo che si chiama Munir. Una storia che Gianni Guardigli, con un occhio all'Antonio e Cleopatra di Shakespeare, racconta sotto forma d'un bel monologo già interpretato magnificamente quattro anni fa da Daniela Giovanetti e che adesso Carmen Panarello ripropone in modo eccellente al Teatro dei Naviganti dei Magazzini del Sale di Messina, vestendo superbamente il personaggio, curandone regia, scena e costumi. La Panarello dai rossi capelli riccioluti è agghindata con un abito bianco scollato e all'inizio tiene in una mano un tubo d'ombrellone e nell'altra un lungo velo, aggirandosi nel minimale spazio scenico con pochi arredi estivi come se dovesse ricordare i momenti più importanti della sua vita. Da quando eredita dal padre Tolomeo un bar che lei, da donna intraprendente d'affari, trasforma in un grande Hotel del Lido, a quando incontra qui il suo Antonio/Munir con il quale vivrà un'indimenticabile storia d'amore. Una storia cui non pensava mai di vivere accanto ad un uomo di colore, lei piccolo borghese con venature razziste, e che invece si troverà a dover difendere per la sua onestà e per il suo rigore morale. La Panarello, sempre in una bella dizione dalle coloriture romagnole, avrà parole di elogio per il suo valoroso uomo che vorrebbe continuare a combattere nella sua Siria lordata di sangue. Partirà Munir e di lui poi si saprà che è stato ucciso e con lui anche Cleopatra, coperta di quel velo regalatogli dal suo amore, si dileguerà scomparendo infine in quel mare che li ha uniti.
Gigi Giacobbe