Uno spettacolo scritto da Christian De Sica, Riccardo Cassini, Marco Mattolini e Giampiero Solari
Con Christian De Sica, Ernesta Argira, Daniele Antonini, Alessio Schiavo
Disegno luci di Marcello Mazzetti
Regia video di Cistina Redini
Scenografie di Patrizia Bocconi
Costumi di Ester Marcovecchio
Musiche dal vivo dell'orchestra diretta dal maestro Marco Tiso
Al pianoforte Riccardo Biseo
Coreografie di Franco Miseria
Regia di Giampiero Solari
Produzione e distribuzione Bags Live
Trieste, Politeama Rossetti 10 aprile 2015
Un amarcord appassionato per celebrare un luogo italiano di culto, che c'era e c'è ancora, dove si è girato Ben Hur ma anche il Grande Fratello. È Cinecittà, un insieme di studi che ha fatto la storia del cinema e che assomiglia anche alla storia del nostro paese, colossale, aristocratica, popolare...Con una videoproiezione Christian De Sica, mattatore di classe della serata, vi entra in moto. Più precisamente lo vediamo varcare la soglia del mitico Teatro 5, dove lo aspetta una briosa orchestra dal vivo, tra scale illuminate, ballerini e un gruppetto di sapidi attori (Ernesta Argira, Daniele Antonini, Alessio Schiavo), in un teatro reale gremitissimo. Lui che è cresciuto a pane e cinema, in una casa dove a pranzo quotidianamente incontrava divi e registi così come sul set del padre Vittorio e della madre Maria Mercader di cui era frequentatore assiduo. Tra maestranze e celebrità rincorre il racconto di un mito, diventa cicerone di un mondo di cartapesta che ha fatto sognare. Vi si incontrano Sofia Loren, Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Anthony Quinn, Cesare Zavattini, Audrey Hepburn, Gregory Peck... ma anche improbabili artisti in cerca di fortuna impegnati in spassosi provini. Attori, comparse (ruolo con cui anche lo stesso Christian ha incominciato), maestranze appaiono nella lunga serie di aneddoti legati al "dietro le quinte" del tempio del cinema italiano. Come nella tradizione più classica del musical non mancano le canzoni dal fascino swing, animate dalla band di 19 elementi diretta da Marco Tiso. Brani classici ("New York, New York", "Baciami Piccina", "Ma 'ndo vai","Souvenir d'Italie") interpretati con classe da un grande crooner incantano il pubblico, sedotto anche dalla cornice di pailettes, piume di struzzo entro cui si muove un corpo di ballo energico coreografato in stile "Bob Fosse" da Franco Miseria.
De Sica declina le sue doti istrioniche su mille tonalità e sfumature, diretto con intelligenza da Giampiero Solari, riservando molto autoironia sulla sua carriera scandita dal "cinepanettone". Si rimane sospesi e senza fiato però in due particolari momenti evocativi ed intimisti: il ricordo dello "zio" Alberto Sordi, ironico anche nella sua più quotidiana romanità, e quello dell'esperienza del padre e della madre uniti nel girare il film "La porta del cielo" (1944) per conto del Vaticano durante l'occupazione tedesca di Roma, salvando molte persone da sicura deportazione.
Sarà la canzone inedita Cinecittà di Claudio Mattone ad introdurci e a congedarci dallo show luccicante che racchiude una favola.
Elena Pousché