una commedia di Jaja Fiastri
con le musiche di Giorgio Gaber e Jacopo Fiastri
adattamento di Lina Wertmüller, Valerio Ruiz, Nancy Brilli
con Nancy Brilli, Daniele Antonini, Nicola D’Ortona, Giulia Gallone, Igi Meggiorin
con la partecipazione di FIORETTA MARI
luci Iuraj Saleri
scene Sissy Granata
costumi Andrea Sorrentino
coreografie Irma Cardano
coordinamento artistico Pierluigi Iorio
regista assistente Valerio Ruiz
direzione artistica Nancy Brilli
regia Lina Wertmüller
personaggi e interpreti in ordine di apparizione
Teodolinda Rosselli Nancy Brilli
Samantha Giulia Gallone
Giovanni Padovan Igi Meggiorin
Markus Nicola D’Ortona
Osvaldo Menicucci Daniele Antonini
Carmela Menicucci Fioretta Mari
Produzione Primoatto Produzioni
Roma, Teatro Quirino – Vittorio Gassman dal 23 dicembre al 6 gennaio 2019
Nancy Brilli veste allegramente i panni di una zitella gaudente e raffinata, che si ostina a voler rimanere da sola ma, nonostante tutto, desidera più di ogni altra cosa al mondo avere un figlio. È questa, detta succintamente, la storia che anima la commedia musicale A che servono gli uomini?, scritta da Jaja Fiastri e diretta da Lina Wertmüller.
Un insieme di scenette alternate a momenti musicali, che di battuta in battuta e di situazione in situazione, tracciano la storia di Teodolinda Rosselli – Teo per gli amici – e della sua idiosincrasia per la vita coniugale. Lei è una donna creativa: dipinge, realizza fotografie, crea fumetti e tutto vuole fuorché un marito che le gironzoli per casa, limitandola nella sua libertà. Nancy Brilli impersona una Teodolinda non così aspra e che la solitudine e, si presuppone, un’infinita serie di scottanti delusioni hanno reso severa e implacabile verso tutti. Al contrario, ci troviamo di fronte a un personaggio che, a suo modo, esprime una dolcezza ed una certa fragilità. Sentimenti che esterna nei confronti di quelli che finiscono per formare la sua famiglia: l’amica Samantha (Giulia Gallone) e il vicino Giovanni (Igi Meggiorin).
Il punto è: come diventare mamma pur non avendo un uomo accanto? Teo trova la soluzione: ricorrere alla fecondazione assistita. E come? Rubando una provetta dal laboratorio specialistico dove lavora Giovanni. Ma questo non le basta. Contravvenendo alla legge, Teo vuole sapere anche l’identità del donatore del seme. Ciò che renderà possibile l’incontro con il dongiovanni Osvaldo (Daniele Antonini), il quale tra un’indecisione e una conquista, finirà per innamorarsi di Teo e desidererà essere padre del bambino che lei farà nascere.
Lavoro dall’ironia leggera, non sferzante e corrosiva, sul fenomeno odierno delle famiglie allargate e che tuttavia finisce per essere godibile e donare due ore di spensierata allegria; con una Nancy Brilli disinvolta, che pare trovarsi a suo perfetto agio nella commedia musicale. Ma su tutti gli interpreti, per bravura ha svettato Fioretta Mari nei panni della mamma di Osvaldo. Una recitazione, quella della Mari, giocata su tempi comici perfetti mai precostruiti in prova, ma che davano l’idea di adattarsi al modo con cui i vari compagni di scena le offrivano, al momento, la giusta situazione e la battuta ideale per far innescare la risata tra il pubblico. I siparietti che hanno visto protagonista Fioretta Mari sono stati tra i più esilaranti, ed hanno conferito a questa commedia quelle sfumature e quelle pieghe drammaturgiche degne di rammentare i lavori migliori di Garinei e Giovannini.
Buona anche la scrittura di Jaja Fiastri: sempre ironica ed equilibrata. Così come la direzione di Lina Wertmüller, che pur inserendo gli interpreti in un preciso disegno registico, ha saputo lasciarli liberi di esprimersi e divertirsi, chiedendo loro di essere spontanei leggeri e lievemente goliardici, e di mostrare una tenera simpatia per i personaggi via via interpretati.
Pierluigi Pietricola