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DUE PASSI SONO - di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi

Due passi sono Due passi sono Di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi

di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Sala Laudamo, Messina dal 4 al 6 maggio 2012

Giornale di Sicilia, 6 maggio 2012

Due passi sono è una favola poetica di 45 minuti scritta-diretta-interpretata da Cristina Minasi e Giuseppe Carullo, due giovani talentuosi teatranti di Messina lei, di Reggio Calabria lui, che dopo aver vinto il Premio Scenario Ustica 2011 sta riscuotendo successi in tutta l'Italia. Su un microspazio a scacchi bianchi e neri i due minuti protagonisti se ne stanno seduti su due sedie color arancio, quasi come il re e la regina nelle loro caselle e1 e d1, illuminati solo da una lampada a stelo e avendo accanto una bottiglia di plastica e un vaso con un fiore dal grosso pistillo giallo e dai petali color fucsia sagomati con tessuto ricamato all'uncinetto allungabile a piacimento di Cri. Questo il nome di lei, mentre il nome di lui fa Pe. Due acronimi sbucati fuori non tanto da alcuni protagonisti del teatro di Beckett, quanto da quei personaggini raccontati da Giuliano Scabia nel suo "Teatro Vagante" o rinvenibili nel mondo dei fumetti in quelle coppie composte da Topolino e Minnie o da Charlie Brown e Lucy. I loro dialoghi sono inframmezzati da silenzi che diradano il tempo e lo spazio. Lui vorrebbe alzarsi e uscire, ma non può perché ha le gambe molli. Lei invece si prende cura di lui contandogli le pillole che dovrà ingurgitare e muovendosi in tutte le direzioni della scacchiera. I due protagonisti hanno paura che i germi possano contaminarli e si toccano con guanti di lattice e selezionano i cibi che possono mangiare o rifiutare. Sembrano soli a questo mondo, ma si fanno coraggio commentando le notizie sui giornali e disquisendo sulle stelle e sul mare che da lontano è una tavola e da vicino ondeggia di continuo. Affrontano la vita con ironia, rinnovata fantasia e con un pizzico di ilarità, e in chiusura sarà lui ad alzarsi dalla sua postazione estraendo da un cuscino un tulle bianco e un abito da sposa che adornerà il corpo di lei, unendosi infine i due in un grosso abbraccio come due innamoratini di Peynet. Applausi oceanici alla Sala Laudamo, pure per le scene e i costumi di Cristina Minasi e per Il Castello Sancio Panza produttore dello spettacolo da non perdere e repliche sino a oggi pomeriggio.

Gigi Giacobbe

Ultima modifica il Lunedì, 16 Settembre 2013 09:24

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