di David Grossman
adattamento e regia: Eugenio de' Giorgi
con Alberto Faregna, Andrea Brancone, Amanda Sanni, Miriam Camerini, Giovanna Neiger, Mattia Preti
Milano, Teatro Olmetti, dal 14 al 27 gennaio 2008 (prima nazionale)
Il dialogo, l' incontro, il riconoscimento del dritto dell' altro, il «raccontare» l' altro, la consapevolezza che «se ci sono guerre combattute per mancanza di scelta, c' è anche una pace che si rincorre per mancanza di scelta», sono alcuni dei temi che emergono dalle parole dello scrittore israeliano David Grossman, portate in scena da Eugenio de' Giorgi, drammaturgo e regista, nello spettacolo «La guerra che non si può vincere» tratto dall' omonimo libro di Grossman pubblicato in Italia nel 2003 e che raccoglie 34 articoli scritti fra il 1993 - anno degli accordi di Oslo fra Arafat e Rabin - e il 2002 a commento, dalle pagine dei più importanti quotidiani internazionali, degli accadimenti politici e bellici che hanno segnato la vita di Israele e della Palestina. Una compagnia di giovani attori, Andrea Brancone, Alberto Faregna, Amanda Sanni, Giovanna Neiger, Miriam Camerini, Mattia Preti, fa vivere in brevi scene momenti della tragedia israelo-palestinese. Le storie di un giovane in servizio militare, della sorella minore, di due amici intellettuali, uno israeliano e uno palestinese, di due madri che vivono un presente angoscioso e vedono un futuro per i loro figli sempre sull' orlo di un abisso, si intrecciano a formare un panorama di insicurezze e paure. Sono storie ordinarie di vita di ragazzi e di adulti di entrambe le parti che sognano la «normalità» della pace, in uno spettacolo di bell' impegno civile che è un invito a conoscere e a riflettere. Olmetto, fino al 27 gennaio
Magda Poli