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INCENDIATI - adattamento e regia Pierpaolo Comini

Incendiati Incendiati Adattamento e regia Pierpaolo Comini

Per Ecuba Teatro
Dal romanzo di Antonio Moresco "Gli incendiati" (ed. Mondadori)
Adattamento e regia Pierpaolo Comini
Con Armando Comini, Paolo Mutti, Francesco Tozzi
Scene e luci Paolo Battistel
Assistente tecnico Andrea Valentini
Prima assoluta
Teatro Ca' Foscari, Venezia 11 aprile 2013

www.Sipario.it, 15 aprile 2013

Al Teatro Ca' Foscari di Venezia la compagnia bolognese Per Ecuba Teatro mette in scena in prima assoluta lo spettacolo Incendiati, adattamento teatrale dell'omonimo romanzo dello scrittore mantovano Antonio Moresco, edito da Mondadori nel 2010.

Adattare un testo di letteratura contemporanea come Gli incendiati è impresa ardua: la scrittura di Moresco risulta, per sua natura, difficilmente traducibile in copione teatrale e lo stesso vale per la trama del romanzo che, al limite della verosimiglianza, è costituita da suggestioni e concetti difficili da esprimere con immagini.

L'adattamento e la regia di Pierpaolo Comini lavorano su un piano emotivo ed evocativo per rendere traducibile e chiara la messa in scena. Il protagonista-narratore viene triplicato ed interpretato indistintamente da tre attori (Armando Comini, Paolo Mutti, Francesco Tozzi) che formano una sorta di eco costante e una coreografia nelle azioni sincronizzate; l'intuizione di una scenografia essenziale ma incisiva restituisce l'idea di 'non luogo' e aiuta a incanalarsi nell'azione scenica; l'uso di un'unica voce narrante scissa per tre attori interscambiabili costruisce un flusso continuo della narrazione, quasi a voler ricostruire quella intimità che si crea con la lettura 'privata' del romanzo.

Gli Incendiati è indubbiamente un testo affascinante e particolare. È una follia d'amore, un viaggio in notturna ad alta velocità nei meandri dei sentimenti e della civiltà umana corrotta e degradante. Il protagonista è un uomo infelice, vuoto, che vive una vita che sembra morte finché incontra una donna venuta da lontano la quale brucia la città per lui come atto d'amore. Lei è una schiava, lui un gangster. Vivono insieme la passione, la fuga, nuovi incendi, sparatorie e anche la morte. Ma neppure da morti i due amanti trovano pace tanto da scatenare un'apocalisse surreale in cui i morti combattono contro i vivi perché "per non esserci più morti non devono esserci più vivi".

E' un testo che trasuda nichilismo, che sprofonda nell'animo di un uomo che prova disgusto per un mondo in cui uomini e donne perpetuano nella menzogna dell'amore, in cui i sentimenti sono cancellati quasi del tutto. Non c'è posto per un linguaggio "educato" ma solo per un turpiloquio che sia espressione della realtà descritta.
In questo mondo senza nomi e senza colori, solo il rosso risalta e diventa vero protagonista della vicenda: è il fuoco che anima i protagonisti e che dà loro un modo per salvarsi, è il fuoco l'unica alternativa possibile al dominio, è purificazione per un mondo in cancrena, governato solamente da infimi giochi di potere.

Incendiati è una trasposizione scenica fedele al testo letterario, forse talmente fedele da essere rimasta un po' troppo legata allo stile e alla struttura del romanzo originale e per questo motivo non riesce a sviluppare pienamente alcune sfumature che restano accennate. Interessante e ben sfruttato è l'utilizzo di retro-proiezioni video che creano le giuste suggestioni soprattutto nella parte finale della messa in scena. La regia non calca la mano sull'assurdo atto finale moreschiano restando, nonostante l'inverosimiglianza della situazione, in linea con il resto dello spettacolo e riuscendo così a mantenere quell'impressione di sospensione temporale e spaziale che la contraddistingue.

Valentina Dall'Ara

Ultima modifica il Domenica, 11 Agosto 2013 09:06

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