con: Raffaella Azim
Regia: Daniela Ardini
Riduzione: Margherita Rubino
Scenografie: Giorgio Panni e Giacomo Rigalza
Musiche elaborate da: Stefano Gualtieri
Riprese video: Diego Rubiera
Visual ed effetti sonori: Luca Nasciuti
Produzione: Lunaria Teatro
Genova, Teatro Eleonora Duse dal 13 al 17 novembre 2024
La stagione del Teatro Nazionale di Genova fornisce anche questo anno alcuni degli esempi più interessanti appartenenti ai diversi generi teatrali, tra i quali l'ottimo Medea assolo per la regia di Daniela Ardini e con la presenza di una maestosa Raffaella Azim. La tragedia di Euripide fa da sfondo importante e concreto allo spettacolo in scena, eppure Medea assolo mostra aspetti ulteriori rispetto alla lettura classica e apre una finestra sul sentire femminile moderno. Dietro ad una scenografia fatta di pannelli dietro ai quali si staglia la figura di Medea, quasi un archetipo sospeso tra psiche, sogno e umana voglia di vendetta, lo spettacolo si dipana con una energia e un pathos sempre costanti. Tutto concorre a fare di questo spettacolo una importante esperienza teatrale, considerando anche il convincente uso di suoni e luci, che accompagnano le movenze e i gesti della attrice in scena. Il coinvolgimento generato dalla recitazione di Raffaella Azim, non convenzionale e splendida Medea, è l'mmenso valore di questo spettacolo. Rispetto allo spettacolo portato in scena in piazza San Matteo, sempre a Genova, questa versione di Medea assolo risulta forse meno intimo ma più rivalutato e perfezionato. O meglio, come nelle parole della regista, più tornito. Questa versione di Medea assolo gode di un più forte pathos e una più profonda indagine psicologica della figura di Medea. Raffaella Azim migliora ciò che già era reso in maniera convincente nelle sue passate interpretazioni e conferisce una efficacia ancora più profonda ad un personaggio ricco e complesso. La Azim vive il corpo e le emozioni di Medea e si muove con studiata lentezza e misura sul palco. In Medea vivono l'amore e l'odio che portano ad una velenosa vendetta e le sue parole al coro delle donne di Corinto rivelano il suo proposito e il dubbio che la anima. L'indagine psicologica di un personaggio così complesso e stratificato si fa ricca e intrigante mentre il dolore del tradimento si mescola a quello per una vendetta che è al contempo straziante quanto inesorabile. La Medea in scena è la personificazione di tutta una gamma di cupe emozioni, ora piegandosi nel dolore ed ora scatenandosi nella rabbia ed in una vendetta ritenuta giusta e doverosa, anche se sopprimerà crudelmente una parte di sé. La recitazione di Raffaella Azim e la regia di Daniela Ardini evidenziano la grandezza della tragedia di Euripide e la attualizzano in un'operazione teatrale geniale, offrendo al pubblico una prova attoriale e registica di grande qualità e mostrando in maniera incisiva la potenza del dolore di una donna tradita nei suoi affetti e nella sua identità. Gabriele Benelli