di Walter Fontana
con Angela Finocchiaro
regia: Cristina Pezzoli
scene e costumi: Rosanna Monti
Milano, Teatro Strehler, dal 6 al 11 maggio 2008
Un se stesso ipercritico e saccente osserva vivere, giudica e contrasta Laura, una donna dall' aria sperduta, vulnerabile ma dotata di un immaginario in ebollizione. E nel giorno in cui ha deciso di farla finita gettandosi da una finestra, Laura si lascia travolgere dalla fantasia e parte per un viaggio in se stessa che è un viaggio di libertà verso la terra dell' autostima, dell' accettarsi fisicamente, della voglia di non dipendere da nessuno. Terre per molte donne difficili solo da immaginare. Ma Angela Finocchiaro, con la sua lievità visionaria, con la sua aria stupita e sperduta in «Miss Universo», surreale monologo con più personaggi scritto da Walter Fontana, con la sobria regia di Cristina Pezzoli, ci riesce. Per la sua Laura a tratti la realtà si colora di fumetto, deborda, si popola di antennisti che parlano con dio, un dio vecchio meccanico che fatica a tenere in ordine l' universo, preoccupato dal «settore scimmie e derivati». Angela Finocchiaro, bravissima, dà vita ai molti e strambi personaggi in una storia di ordinaria, nevrotica sopravvivenza, la favola di una donna in crisi che trova in se stessa la forza di andare avanti, di appellarsi al «dio del sapersi immaginare un' altra vita» per far ruggire la pantera che c' è in lei e far tacere il topolino psicolabile che finora l' ha posseduta.
Magda Poli