Drammaturgia e regia Renata Coluccini
Con Renata Coluccini, Elisa Canfora e Stefano Panzeri
Assistente alla regia Elisabetta Carosio, Consulenza musicale Giovanna Polacco, Musiche di scena a cura di Carlo Cialdo Capelli
Scene Marco Muzzolon, Disegno Luci Marco Zennaro, Costumi Mirella Salvischiani
Teatro Verdi – Teatro del Buratto, dal 16 gennaio al 3 febbraio 2013
Il 16 dicembre del 1899 Giuseppe Verdi fonda la Casa di Riposo per Musicisti a Milano, con l'intento di creare un luogo in cui raccogliere e mantenere artisti in stato di povertà. Qui, all'inizio del '900, vivono Maddalena e Fanny, le due anziane protagoniste dello spettacolo, scritto e diretto da Renata Coluccini. A recitare con lei sono Elisa Canfora e Stefano Panzeri, un trio d'attori perfettamente in grado di muoversi tra momenti drammatici e battute divertenti. La storia intreccia in sé diversi livelli semantici: la vita nella casa di riposo, il ricordo di Verdi come uomo e come artista, l'avanzare del nuovo nell'arte e nel mondo, il rapporto tra madre e figlio. Sullo sfondo restano le note verdiane, specchio sonoro di ciò che accade in scena e cassa di risonanza di sentimenti ed emozioni.
La musica invade costantemente Casa Verdi e diviene eco o copertura dei rumori e dei suoni degli ospiti, in un divertente e insolito intreccio tra vite umane e arte. La musica è ciò che mantiene in vita gli abitanti della Casa ed è ciò che ha riempito le loro esistenze, in un passato glorioso sui palchi di tutto il mondo. E, tra un ritmo e l'altro, accade che ci si perda nei ricordi o si improvvisi un teatrino sulla scia di ciò che è stato e che si continua a portare nel cuore. Mentre fuori avanza il nuovo, si fa strada il Futurismo e si parla di Mussolini, tra gli anziani musicisti Verdi preserva tutta la propria forza, simbolo di un'era e di un'arte che ha segnato la storia. Le sue note, uscendo dai teatri, hanno smosso le anime del popolo verso gli ideali di libertà e patriottismo. La musica di Verdi parla della vita, della natura e dei sentimenti umani.
Tuttavia in Notturno Verdi troviamo anche la storia di un complicato rapporto familiare. Famosa soprano, Maddalena ha deciso di dedicare tutta la vita alla musica, sacrificando gli affetti e abbandonando il figlio che, diventato adulto, arriva in Casa Verdi per conoscerla. Il ragazzo confessa di aver seguito a distanza i suoi successi, tramutando l'amore materno in amore per l'arte. Di fronte a noi si compie una notte di confronto che, tra note verdiane e riflessioni sull'arte e sulla vita, termina con un commovente ricongiungimento. L'abbraccio finale sancisce il superamento delle distanze e l'unione tra madre e figlio, tra arte e vita. Un momento toccante in cui la donna lascia in eredità al ragazzo tutta se stessa, regalandogli la propria visione del mondo: vivere la vita fino in fondo.
Serena Lietti