scritto e interpretato da Francesco Meoni
voce e chitarra Vincenzo Marti
tromba e ficorno Lorenzo Soriano, chitarra Danilo Valentini
basso Teodoro Valentini, batteria e percussioni Rocco Teora
scenografia Chiara Tommasi
videografia Massimo Bevacqua
Roma, Teatro Spazio Uno dal 9 al 14 dicembre 2014
Allo "Spazio Uno" è andato in scena lo spettacolo diretto e interpretato da Francesco Meoni, attore versatile, pieno di sorprese e coraggio nell'aver affrontato un testo come questo incentrato sulla storia di Tim e Jeff Buckley.
Cinque musicisti fanno da sfondo e riempiono con gran classe ogni passaggio esistenziale di una storia lontana e vicina ai nostri tempi, ai padri che non sono stati ma che potevanno essere. Il vuoto incolmabile che quell'assenza ha segnato nel destino di ogni figlio perduto. Il difficile rapporto fa padre e figlio che influenzerà carriera e vita dove unico luogo d'incontro sarà inesorabilmente la morte. Meoni racconta cantando a piena voce una vita, anzi più vite.
Un viaggio dentro l'anima dell'artista segnato da droghe, alcool e tanta solitudine. Così scorrono le canzoni cantate con verità e talento. Forse a tratti vorremmo poter afferrare quel dolore senza lacrime e accettarlo così come spesso la vita ce lo rende senza sconti. Ricorda Tim, quando rimase solo con la madre ad allevare animali da cortile per campare. Il nome che usava il padre chiamandolo deficiente. L'incontro problematico con l'universo femminile. Si rimane turbati dal pensare quanto la vita di un artista sia spesso alla deriva e i salti mortali per poter avere una possibilità nonostante esistano talento, volontà e conoscenze.
Lo spettacolo si chiude su una bellissima canzone "Alleluya" cantata a due voci con il sorprendente Vincenzo Marti regalando veramente un bel finale assieme alla delicatezza di Francesco Meoni.
Belle anche le idee videografiche. Ci aspettiamo tutti di rivederlo in un teatro più grande e supportato da una produzione che gli dia modo di andare avanti nella sua scelta con tanto di cappelo per aver intrapreso tutto da solo.Tanti applausi e occhi lucidi salutano calorosamente i bravi artisti.
Celina Vanni