di Alma Daddario
Con Simone Migliorini, Carlotta Bruni, Angela Zapolla, David Dainelli
violino Angela Zapolla
Regia Simone Migliorini
musiche originali David Dainelli
movimenti coreografici Carlotta Bruni
audio e luci Paolo Morelli – Andrea Pucci
costumi Capricci di Carnevale – Livorno
Teatro Persio Flacco, Volterra 29 dicembre 2016
La libertà di avere paura
La coscienza di ogni singolo individuo all'interno della società alla quale appartiene dipende da ciò che ha appreso e dai racconti che gli sono stati tramandati, tanto nei tempi antichi quanto al giorno d'oggi, alcuni centrano direttamente il fulcro della nostra essenza e ci confrontano ad archetipi facenti parte di noi stessi dalla notte dei tempi. Il mito ci riporta alle immagini primordiali, permettendo di risalire alla matrice e scoprire quanto ci sia di non accidentale nelle nostre vite.
Dietro un gesto violento si cela una natura incontrollabile. Pancrazio agisce inconsapevolmente, la sua personalità è doppia, le forze profonde che lo animano sono daimon. Sara amata da Pancrazio non è altro che Siringa, la ninfa che nel mito greco si oppose alle avances del dio Pan. Sara stufa dell'insistenza del suo pretendente lo respinge, ma Pancrazio non accettando la sconfitta finisce per violentarla ed ucciderla. Non è forse questo un triste esempio di femminicidio?
Il flagello della misoginia e della violenza sulle donne potrebbe essere impulso atavico primordiale.
Pancrazio uccide Sara senza esserne realmente consapevole "E...Se l'avessi uccisa io? No, Io no. Io l'amavo. È stata la bestia" Lo sdoppiamento della personalità offusca l'atto violento, E' tale il sentimento di fragilità da offuscare la consapevolezza dell'accaduto. La violenza in Pancrazio deriva da sentimenti di umiliazione inaccettabili che gli sono stati inflitti, sopraffatto da un padre misogino e autoritario che impedisce al figlio lo sviluppo della propria personalità.
Comprendere il mito potrebbe aiutare a fare luce sulle radici della psicopatologia e aprire una nuova chiave di lettura, come spesso è stato dimostrato dalla psicoanalisi. L'autrice Alma Daddario è un'estimatrice di Hillmann, nonché giornalista di cronaca nera e riesce alla perfezione nell'esercizio della scrittura psicosociale. L'attore e regista Simone Migliorini, con un talento immancabile dà voce a tutti i personaggi sia maschili che femminili, in un lungo monologo, affiancato dalla presenza muta della danzatrice Carlotta Bruni, che interpreta in movimento le reminiscenze dei personaggi femminili presenti nella memoria di Pancrazio.
Il connubio tra l'attore e la ballerina trasporta in una dimensione onirica, in uno spazio atemporale scandito perfettamente dal ritmo del violino di Angela Zampolla. Lo spazio scenico minimalista lascia adito al movimento. Le luci di Paolo Morelli creano suggestivi effetti cromatici ed ombre proiettate. Unica pecca l'uso imposto allo spettatore di cuffie auricolari per tutta la durata dello spettacolo. L'intromissione del mezzo tecnologico modifica il suono della voce dell'attore e la purezza dello strumento musicale.
Federica Sivieri