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PERSONAGGI - regia Antonio Albanese

Personaggi Personaggi Regia Antonio Albanese

di e con Antonio Albanese
testi di Michele Serra, Antonio Albanese
collaborazione ai testi di Piero Guerrera, Enzo Santin e Gianpiero Solari
produzione Bea Srl
al Ponchielli di Cremona, 3 febbraio 2010
Genova, Politeama Genovese dal 6 al 8 febbraio 2014

www.Sipario.it, 7 febbraio 2014
www.Sipario.it, 8 febbraio 2010

Platea stracolma quella al Politeama Genovese per il ritorno sul palco di Antonio Albanese con i suoi Personaggi. Uno spettacolo presentato già tre anni fa e che nel corso di questi anni si è modificato cercando di stare al passo coi tempi e alle problematiche del nostro paese sofferente per un'infinità di motivi che tutti sappiamo. Lui esce dalle quinte di soppiatto con quella sua tipica camminata segmentata, apparentemente timida e titubante, che scatena subito la risata del pubblico. Sono subito applausi a scena aperta per il grande mattatore che presenta il suo one man show gestito con l'assoluta padronanza di chi ha ripetuto le sue battute migliaia e migliaia di volte, riuscendo però a donare al suo uditorio l'illusione della spontaneità. Sul palcoscenico non ha alcuna scenografia di supporto solo un effetto luce stile discoteca che si muove a spot colorati quando lui esce di scena per i vari cambi d'abito. I suoi personaggi sono quelli di sempre, visti all'interno di molteplici trasmissioni televisive, un'umanità fatta di anti-eroi, maschere e prototipi della nostra società, visi che si ritrovano nel vicino di casa, nel parente, nell'amico, nel nemico, nel collega di lavoro, ma soprattutto in noi stessi. L'attore gioca sulla battuta fulminante e sul contatto diretto col pubblico col quale finge di dialogare e provocare. Qualcuno capisce, altri meno, infatti dal fondo della platea si sente un commento a voce alta. L'attore si ferma, fa finta di non capire e va avanti. Certo al pubblico che paga non piace essere mandato affanculo, e lui lo fa tranquillamente, ma non è quello il problema. Albanese dà fastidio perché sul palco fa vedere quei frammenti di realtà quotidiana che vorremo rimuovere e che invece accettiamo facendo finta di nulla, quel vuoto ideologico che fa parte del mondo d'oggi che "non va, non va proprio" come dice la battuta finale dello spettacolo. Il suo vero talento però risiede nello straordinario lavoro sul corpo performante, che denota una grandissima capacità di osservazione del reale. Sono i suoi movimenti di mano, quei passi quasi danzati, quella modulazione della voce, le cadenze, le pause verbali che affascinano il pubblico che alla fine lo chiama ripetutamente sul palco e a cui lui elargisce affettuosamente i dolcissimi baci di Epifanio.

«Pensieri che si ripetono, pensieri che non si risolvono» è con questa definizione un po' amara che Antonio Abanese sintetizza i suoi Personaggi, recital antologico di vent'anni di palcoscenico dal tenerissimo Epifanio su su fino al tremendo Ministro della Paura. Pensieri, pensieri fatti maschere, personaggi, intonazioni, espressioni facciali fra lo stupore e il grottesco: questo è Personaggi. I pensieri non risolti sono l'esito di un'amara constatazione che per quanto si denunci la mafia, l'egoismo imperante, l'immoralità di una classe politica senza coscienza, la vacuità del benessere e del produrre nulla muti, ma non per questo Albanese disattente alla sua funzione di moraliste della risata. Se alla fine il suo sommelier tutto fisicità regala un fuoriprogramma all'insegna della leggerezza, è quasi commovente la chiusura affidata ai sogni internazionali di Epifanio. Stretto nel suo cappotto striminzito con la sua valeriana che ama da vent'anni di grande amore e i baci lanciati oltre la ribalta con l'invito a gridare: «ti amooooo»: Epifanio è l'atto d'innocenza dell'artista, è il cuore speranzoso dell'attore che carne e anima crede nei sogni internazionali che sono, come dire, sogni condivisi, senza barriere, senza paure. Epifanio e il suo candore di fronte a 'stellina' — il militare che depone mine antiuomo e fa la guerra — sono l'atto fiducioso e di protesta floreale contro un mondo imbarbarito che Antonio Albanese racconta con ironia, con le sue maschere/personaggi che porta in giro da vent'anni, pensieri ricorrenti e non risolti da condividere col suo pubblico affezionato. Si è aperto così Personaggi con l'ottimismo un po' tronfio dell'uomo comune di turno, scalfito solo dal sospetto di quella valigia abbandonata, una minaccia inesistente che prende corpo pian piano, che inquieta e mette in crisi la fiducia. E' il sospetto timoroso, il sentirsi minacciati che gestisce il Ministro della Paura, il burattinaio della nostra inquietudine e del sacrificio della nostra libertà per un po' di sicurezza. A denunciare l'imbarbarimento del nostro stare al mondo è ancora l'inconsapevolezza opportunista di Alex Drastico che dà linfa vitale alla mafia destinata a proliferare grazie a chi ne nega l'esistenza. A raccontare l'inaridirsi del nostro vivere è l'egoismo di Perego che crede di fare l'affare della sua vita sacrificando il figlio all'eternit e vendendo tutto al cinese di turno che gli acquista il capannone e gli ruba l'anima, consegnandolo alla noia. Amarissimo è il sentirsi vivo del professore che boccia l'unico studente che sa rispondere alle domande dell'esame di terza media solo perché lo stesso docente ha perso la cognizione delle risposte. Che dire poi dell'attualità di Cetto La Qualunque, politico rampante che promette 'più pelo a tutti' e per dichiarazione dello stesso Albanese è stato superato dalla realtà, vedi il caso Berlusconi escort e il caso Marrazzo... In Personaggi ce n'è abbastanza di che divertirsi ma anche di che riflettere. Il tutto accade in una tensione che diverte e commuove, il tutto accade grazie alla capacità di Albanese di riempire la scena, grazie a quella sua mimica e quel suo gesticolare che hanno lo stesso valore delle parole, anzi forse di più. Insomma sarà pure da vent'anni che Albanese porta in giro Epifanio & Co., ma sta di fatto che il suo solleticare la coscienza e la sua bravura di attore vengono immancabilmente premiati dal pubblico con un lungo calorosissimo applauso.

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Venerdì, 07 Febbraio 2014 09:52

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