testo di Valeria Patera e Andrea Grignolio
regia: Valeria Patera
con Giulia Lazzarini
video: Valeria Spera
produzione: Timos Teatro Eventi in collaborazione con Compagnia Umberto Orsini
Milano, Piccolo Teatro Grassi dal 20 al 24 aprile 2016
Due grandi donne: Rita Levi-Montalcini (Torino 1909 – Roma 2012), scienziata di livello mondiale insignita del Premio Nobel per la medicina nel 1986 e prima donna a essere ammessa all'Accademia Pontificia delle Scienze e Giulia Lazzarini, uno dei fiori all'occhiello del mondo dello spettacolo italiano: due persone eccezionali, intelligenti, volitive, generose, estremamente sensibili e carismatiche per la profonda umanità esternata con signorile semplicità.
Una fortunata coincidenza che sia quest'ultima sul palcoscenico del Teatro Grassi - sua casa in quel grande mondo che è stato il Teatro in un passato non così lontano - a fare rivivere la prima attraverso un racconto teatrale per voce, immagini e musica tratto dalla sua vita e dalle sue lettere. La narrazione affidata ad altri potrebbe anche risultare poco stimolante e, invece, è resa coinvolgente e avvincente dalle pennellate di decisa tenerezza con cui Giulia Lazzarini dipinge attraverso una commovente e appassionata recitazione la calda e vibrante solarità della scienziata ebrea che, vissuti in prima persona le aberranti leggi razziali, il dramma del secondo conflitto mondiale e la difficoltà all'epoca di vivere come donna in un ambiente scientifico del tutto maschile salvo pochissime eccezioni, non demorde dal suo amore per la scienza e continua anche in condizioni di estrema difficoltà le proprie ricerche.
Sola sul palco, con due punti di riferimento che la vorrebbero seduta, Giulia Lazzarini - che a 82 anni ha un animo di giovinetta in un corpo su cui il tempo ha segnato con rispettosa eleganza il suo trascorrere - recita in piedi per abbracciare e anzi per mostrare meglio la sua dedizione verso quel pubblico che la ama per la sua capacità di farsi amare, minuta e semplice eppure così forte e tetragona con se stessa cui ha sempre chiesto il meglio e che non ha mai smesso di affinarsi. Sicura e padrona della sua casa, racconta la grande e meravigliosa Rita Levi-Montalcini e a un certo punto le due figure si sovrappongono rimanendo distinte.
La voce dell'attrice, mentre fa riaffiorare dal passato della scienziata le figure della madre, dell'amatissima gemella Paola e dello spigoloso padre, nello stesso tempo ne delinea il ritratto di bambina timida con debolezze e pregi attraverso parole incisive che parlano di un quotidiano impegnato fatto di lavoro indefesso, di grande serietà e di occhio tenero e compassionevole verso le altrui sofferenze. Lo scorrere di immagini sullo schermo di fondo e il succedersi di una selezione di musiche predilette delineano gusti artistici e musicali di grande spessore contribuendo a rendere più completo il profilo della scienziata.
Un piccolo cammeo che vale la pena vedere per emozionarsi di fronte a tanta cascata di bravura in due straordinarie donne che hanno dato e danno agli altri perché dotate di grande ricchezza interiore: è difficile potere dare quello che non si ha e non si è.
Wanda Castelnuovo