CAMURRìA di Arnolfo Petri
Napoli, carcere di Secondigliano, sezione protetta: quella degli “infami” e dei crimini “vergognosi”. Nelle penombre di una cella due mondi, due umanità a confronto. Salvatore detto Totore, “guaglione” della potente cosca dei D’Urso e Marcello, in arte Hedy Lamarr, un omosessuale ossessionato dalla famosa diva degli anni ‘40. Il destino che li ha rinchiusi in quella cella è diverso. Salvatore è accusato dell’omicidio di un prete, don Alfonso Minniti, freddato otto mesi prima, durante le celebrazioni del Giovedì santo, mentre Marcello, ex professore in un Liceo della Napoli bene, è accusato di adescamento di minore. Due storie di dolore e di vergogna da nascondere: Salvatore e Marcello, due emblemi del rifiuto, due sconfitti dalla vita, che si affrontano in uno spietato scontro tra amore-dolore, sogno e realtà, tenerezza e sopraffazione. Ed è così che tra brandelli di film melodrammatici, pagine di diari mai confessati, ricordi di infanzie terribili e di dolori mai sopiti, la distanza tra i due mondi alieni diventa vicinanza.
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