giovedì, 19 settembre, 2024
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Venerdì, 05 Aprile 2024
Pubblicato in Sinopsi testi

MASSIMILIANO I IN MEDA
DALLE CRONACHE STORICHE DI MEDA
di Maria Altomare Sardella

1496. Ludovic le More est duc de Milan et seigneur de Gênes. Mécène d'artistes et d'intellectuels, entrepreneur habile, promoteur d'innovations civiles et militaires, il conféra à Milan les prérogatives d'une ville de niveau européen. Pourtant, les historiens ont parfois des jugements mitigés sur lui. Machiavel, par exemple, le considérait comme responsable de guerres et d'invasions étrangères sur la péninsule. L'action de la pièce se déroule dans la rue des blés du marché de Meda, où eut lieu la rencontre historique entre Ludovic le More, Béatrice d'Este, sa femme, et l'empereur Maximilien Ier d'Autriche, pour organiser une alliance contre Florence. Meda était alors un village dans la sphère politique de Milan. Les événements de cette rencontre sont racontés du point de vue des classes rurales et bourgeoises, fatiguées des guerres incessantes, des oppressions économiques et d'un duché qui ne permettait pas les libertés dont ils avaient besoin pour progresser. Dans la Via delle Biade, la jeune Gemma, fille d'un chef de famille de marchands, nourrit des rêves impossibles pour l'époque : elle ne veut pas se marier, elle veut devenir artiste et surtout elle souhaite un monde sans injustices sociales et de genre. Lorsqu'elle reconnaît, sous les traits de deux petites bourgeoises visitant le marché de Meda, la duchesse de Milan Béatrice d'Este et sa dame de compagnie Teodora Angelini en incognito, la jeune fille ne laisse pas passer l'occasion d'exprimer le mécontentement populaire envers la politique ducale. Béatrice, tout en conservant l'anonymat, défend passionnément l'action de son mari. La mère de Gemma réprimande sévèrement sa fille, car exprimer ses pensées expose gravement la famille, mais la jeune fille, instruite par les moniales du monastère bénédictin de Meda, comprend que le changement de société n'est possible que si l'on accepte le sacrifice et le risque personnels, et en plus, avec un coup de théâtre, révèle à sa mère que sa rébellion contre le mariage arrangé n'est qu'un stratagème pour flirter avec le jeune homme dont elle est en réalité amoureuse. Ludovic et Maximilien ne sont pas présents sur scène, ce sont des personnages racontés et tout l'événement est relaté en flash-back et en flash-forward par les autres personnages. Avec un style sobre, une scénographie essentielle, des dialogues vifs et une profondeur historique, l'auteur montre que l'Histoire, souvent étudiée avec ennui dans les livres, présentée sous forme de théâtre, peut non seulement plaire, mais aussi rendre les temps dans lesquels nous vivons plus compréhensibles. "Massimiliano I in Meda" a été mis en scène en 2022 à Meda à l'occasion des manifestations des "Ville Aperte" de Monza et Brianza.

Venerdì, 05 Aprile 2024
Pubblicato in Sinopsi testi

MASSIMILIANO I IN MEDA
DALLE CRONACHE STORICHE DI MEDA
di Maria Altomare Sardella

1496. Ludovico il Moro è duca di Milano e signore di Genova. Mecenate di artisti e intellettuali, abile imprenditore, promotore di innovazioni civili e militari, egli conferì a Milano le prerogative di una città di livello europeo. Eppure gli storici danno su di lui giudizi non sempre favorevoli. Machiavelli, per esempio, lo ritenne responsabile di guerre e invasioni straniere sulla penisola. L’azione della pièce si svolge nella via delle biade del mercato di Meda, dove avvenne lo storico incontro tra Ludovico il Moro, Beatrice d’Este, sua moglie, e l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, per organizzare un’alleanza contro Firenze. Meda, all’epoca era un borgo nella sfera politica di Milano. Le vicende di quell’incontro vengono raccontate attraverso il punto di vista dei ceti rurali e borghesi, stanchi delle continue guerre, delle vessazioni economiche e di un ducato che non consentiva le libertà di cui avevano bisogno per progredire. Nella Via delle Biade, la giovane Gemma, figlia di una capofamiglia di mercanti, coltiva sogni impossibili per i tempi: non vuole sposarsi, vuole diventare un’artista e soprattutto vorrebbe un mondo senza ingiustizie sociali e di genere. Quando riconosce, nelle vesti di due piccole borghesi che stanno visitando il mercato di Meda, la duchessa di Milano Beatrice d’Este e la sua dama di compagnia Teodora Angelini in incognito, la ragazza non si fa sfuggire l’occasione per esporre il malcontento popolare nei confronti della politica ducale. Beatrice, pur conservando l’anonimato, difende appassionatamente l’operato del marito. La madre di Gemma rimprovera aspramente la figlia, perché l’aver espresso i propri pensieri farà correre gravi rischi alla famiglia, ma la giovane, istruita dalle monache del monastero benedettino di Meda, ha gli strumenti per capire che il cambiamento della società è possibile solo se, per ottenerlo, si accettano sacrificio e rischio personali e, inoltre, con un colpo di scena, rivela alla madre che la propria ribellione al matrimonio che le sta organizzando è solo uno stratagemma per civettare con il giovane di cui, in realtà, è innamorata. Ludovico e Massimiliano non compaiono in scena, sono personaggi raccontati e tutto l’evento viene riferito in flashback e flash forward dagli altri personaggi. Con stile sobrio, scenografia essenziale, dialoghi vivaci e profondità storica, l’autrice dimostra che la Storia, che spesso si studia svogliatamente sui libri, presentata in forma di teatro, non solo può piacere, ma può rendere maggiormente comprensibili i tempi in cui viviamo. “Massimiliano I in Meda” è stato messo in scena nel 2022 a Meda in occasione delle manifestazioni per le “Ville Aperte” di Monza e Brianza.

Mercoledì, 06 Dicembre 2023
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ESCI DALL’INDIFFERENZA!
commedia corale – atto unico
di Maria Altomare Sardella

In un condominio brianzolo, tutti sanno che uno di loro, Gino, umilia e picchia sistematicamente la moglie. La condomina più anziana informa l’amministratrice, la quale con una scusa convoca un’assemblea straordinaria a cui invita l’operatrice di un centro antiviolenza con l’obiettivo di convincere la coppia a partecipare a un programma di recupero. Durante l’assemblea, emerge la love story, che avrà lieto fine, fra i due condòmini più giovani. La pièce pone l’accento non solo sulla violenza di genere, ma anche sulla violenza in generale; mette sotto i riflettori l’aggressore piuttosto che la donna offesa e indica nell’azione congiunta di uomini e donne la possibilità di vittoria dell’intelligenza e della civiltà contro la barbarie.

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