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Premio Nazionale di Drammaturgia Omissis – Theatron 2.0. -di Francesca Myriam Chiatto

Premio Nazionale di Drammaturgia Omissis. Foto  Flavia Tartaglia Premio Nazionale di Drammaturgia Omissis. Foto Flavia Tartaglia

Premio Nazionale di Drammaturgia Omissis – Theatron 2.0
ideato dall’impresa culturale Theatron 2.0
in collaborazione con il Teatro Bellini di Napoli
presenta e modera Ornella Rosato
con Eleonora Fedeli, Silvia Guerrieri, Marta Polidoro
letture a cura di Daniele Russo, con Federica Carrubo Toscano, Marta Polidoro e Manuel Severino         
e con gli interventi di Alessandro Iachino, Daniele Russo, Alessandro Toppi 
Teatro Piccolo Bellini di Napoli, 29 novembre 2023
 

Rivolto ad autrici e autori under 35 (giuria formata da Liv Ferracchiati, Rita Frongia, Michele Panella, Ornella Rosato, Daniele Russo, Laura Tedesco e Alessandro Toppi), il Premio Nazionale di Drammaturgia Omissis, alla sua prima edizione, ha visto una grande partecipazione da parte di tutti coloro che scrivono e lavorano per il teatro, aspirando finalmente a sentirsi chiamare “drammaturghi”. Infatti proprio su questo si è voluto riflettere a inizio serata, dibattendo sul fatto che molto spesso arrivare ad un traguardo e a nuovi punti di partenza diventa difficile per i giovani che si affacciano, dopo anni di studi, al mondo teatrale dal punto di vista della scrittura e di lavori singoli oppure collettivi. Alessandro Toppi e Alessandro Iachino ci lasciano con molti interrogativi, come ogni critico fa, proprio su come la cultura e il teatro in particolare, nel nostro paese, siano spesso bistrattati e non abbiano i finanziamenti sufficienti o gli spazi giusti, necessari per incoraggiare il lavoro e la messa in scena, ma anche i tavoli di aggregazione per elaborare e produrre per permettere alle giovani promesse di farsi strada in un mondo e in un ambito già difficili. La prestigiosa giuria ha premiato Mosca cieca di Silvia Guerrieri e assegnato una menzione speciale al testo Cnosso di Eleonora Fedeli. In palio 2.000 euro all’autore dell’opera vincitrice, lettura scenica al Teatro Bellini di Napoli e due mentorship per l’internazionalizzazione del percorso professionale, a cura del drammaturgo Davide Carnevali e della traduttrice Monica Capuani. Il Teatro Bellini inoltre ha scelto, nella difficoltà generale per la bellezza e la validità di tutte le opere pervenute, di sostenere produttivamente il testo finalista Trittico delle bestie (di Niccolò Matcovich).
La serata al Piccolo Bellini è proseguita con le letture delle opere finaliste: 
Mosca cieca (Silvia Guerrieri, Premio Omissis) che racconta il senso giustizia, la cui ispirazione nasce da una storia vera, archetipale, in cui si intende il teatro come contenitore per ricordare e parlare (intesa come la responsabilità del teatro stesso che parla di abuso in famiglia tramite tre modi diversi delle tre ragazze protagoniste di elaborare il racconto e il trauma, con il padre che resta fuori dalla scena e non è presente, essendo descritto solo tramite l’immaginazione teatrale); Sangue tuo (Marta Polidoro, Premio del Comitato under 30 di studenti e studentesse provenienti dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, dal Conservatorio di San Pietro a Majella e dall’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa ), il teatro come atto politico per porsi e porre delle domande personali, ma anche sociali e condivise, anche tramite la storia che tutti noi ci portiamo (attraverso le parole tra Mussolini e sua figlia) e il risultato di questa Storia universale sulla storia personale delle famiglie, piena di tante domande irrisolte; Cnosso (Eleonora Fedeli) costruisce invece il lavoro sul mito (del minotauro), il rapporto col mostruoso e quello madre – figlio, pretesto dal mito per raccontare e accettare che non ci siano colpe nel partorire un “mostro”, inteso nel senso di qualcuno dalle complesse contraddizioni interiori, ponendo l’accento su colpa, libertà, responsabilità, sbaglio, in maniera più leggera del mito stesso (in una dimensione tragicomica e "scura" che è poi anche la prima parola del testo); Contronatura (del collettivo di autori Emanuele GiorgettiSara SettiEdoardo Rivoira e Ivo Randaccio) nella cui stesura si sono cimentate quattro persone con esercizi di scrittura sulla caduta del patriarcato, secondo una struttura antologica in cui ogni scena è un quadro e la dimensione collettiva ha stimolato il lavoro anche di ciascun componente; Trittico delle bestie (Niccolò Matcovich) in cui tre quadri (atti unici) mettono in racconto rapporti familiari, che prendono le mosse da immagini della vita reale.                                             
Il Bellini, dunque, sempre pronto a sostenere e supportare progetti di autori emergenti e lavori ben costruiti, si è reso cornice di questo evento con la speranza di lanciare nuovi volti e nuove penne, nel mondo magico del teatro.

Francesca Myriam Chiatto

Ultima modifica il Domenica, 03 Dicembre 2023 19:39

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