Virna Lisi, prima di tutto normalità,
amore, affetti familiari, sincerità.
Che tristezza, che dolore. Un'altra nostra grande attrice ci ha lasciato. Un personaggio misterioso, un killer scritturato dal tempo, della natura maligna, ci sta rapendo i nostri migliori interpreti. Ci consegna un dolore; e su questo dolore dobbiamo appoggiare le nostre parole che non hanno più senso per la persona che ci ha lasciato. Ci liberiamo di una sofferenza porgendola agli altri con una corona di parole infilzate una dopo l'altra al fine di dipanare il nodo che ci attanaglia il cuore.
Virna Lisi, attrice amata, anti-diva, donna al naturale, ammirata per la sua bellezza che il tempo non riusciva a scalfire (anzi le sue rughe le conferivano una bellezza da musa) sarà ricordata per la sua professionalità nel campo cinematografico e televisivo; e molti, come noi, piangeranno la sua scomparsa. Non abbiamo avuto il piacere di frequentarla nel suo privato, però l'abbiamo vissuta grazie al suo lavoro. Ma per il nostro egoismo di teatranti, abbiamo provato, come diavoli tentatori, di coinvolgerla chiedendole di dare il suo talento ad un progetto per il Teatro Olimpico di Vicenza, durante la mia direzione; fu una breve telefonata, ma ciò che disse ci fece capire che il suo vero amore non era la sua professione ma la cura della famiglia: la fierezza di essere madre e nonna, una nonna felice di dedicare parte del tempo ai nipotini.
Il teatro, e gli attori e le attrici lo sanno bene, non permette una vita esistenziale normale, fatta di una famiglia stanziale, poiché le prove, i debutti, le tournée, non lo permettono. E se ciò accade, è quando il sistema produttivo ti accantona.
Il nostro tentativo di seduzione teatrale, diciamolo apertamente, era strumentale, egoistico. La volevamo come attrice di teatro, fare il colpo, ma il suo "no", una parola che ha usato spesso di fronte a offerte cinematografiche di prestigio, anche se sconfitti nella nostra richiesta, il suo diniego ce la fece amare ancora di più, perché era un rifiuto schietto, motivato dall'amore di protezione del suo privato. Non ebbe il minimo dubbio. Di una sincerità netta, spiazzante, poiché non era alonata di ipocrisia, di facili scuse.
Tutti la ricorderanno per la sua bellezza e bravura; verranno citati tutti i passaggi della sua carriera; saranno citati titoli di film di registi italiani e americani, si parlerà del mito del suo essere attrice, ma in questo grande mosaico che i media ci offriranno, abbiamo sentito il bisogno di mettere questa piccola tessera, offrire questa nostra modesta testimonianza, utile però come un accento su una parola, perché il grande pubblico possa sapere che i "no" possono essere muraglie benefiche a ciò che è di più prezioso: l'amore. L'amore di essere moglie, madre, nonna.
Mario Mattia Giorgetti