Sono nato in provincia di Napoli il 10 giugno del 1980 e fin da bambino ho avuto per il palcoscenico una curiosità smodata: alle medie facevo i compiti in fretta e furia, per poi dedicarmi alla visione del teatro di Eduardo De Filippo (ogni pomeriggio una commedia diversa, fino a consumare i nastri delle videocassette e a imparare le battute a memoria). Risalgono a quel tempo le mie prime ed uniche esperienze di recitazione: ero bravo e molto spigliato, a mio agio davanti al pubblico, ma poi con gli anni ho sviluppato una certa timidezza che oggi rende davvero impossibile che mi cimenti come attore. Appassionato anche di musica e canto, con l'approdo al liceo classico ho accantonato ogni altro interesse in favore di quella che sarebbe stata la mia scelta per la vita: la scrittura.
Conseguita la maturità, ho scelto la facoltà di Scienze Politiche all'università l'Orientale di Napoli: anni fondamentali, che hanno allargato i miei orizzonti di adolescente, avvicinandomi alla conoscenza delle culture altre e offrendomi la possibilità di viaggiare all'estero. Subito dopo la laurea, naturalmente e senza bisogno di pensarci, ho iniziato a lavorare come aspirante giornalista presso emittenti radiofoniche locali e periodici free press. Fino al trasferimento a Milano (dove ho vissuto per cinque anni) e all'ammissione alla Scuola di Giornalismo dell'Università Cattolica. La specializzazione biennale mi ha permesso di sostenere l'esame di stato e di iscrivermi all'albo, ma soprattutto di maturare esperienze significative presso realtà come Popolare Network, Repubblica TV e Radio Capital, Mediaset/Canale 5 e il quotidiano Libero (per le cui pagine di cultura e spettacoli ancora scrivo).
Pur avendo amato Milano, in fondo non ho mai sentito potesse diventare il mio posto. Per me è stata una bellissima esperienza a tempo determinato. Così, nel 2011 ho deciso senza ripensamenti di tornare nella mia regione per cercare lavoro sul territorio sfruttando le competenze acquisite e sviluppandone di nuove. Non è stato facile né lo è adesso (tutto cambia quando si va via di "casa" e farvi ritorno può essere destabilizzante), ma ad aiutarmi c'è proprio la ritrovata passione per il teatro. Diventare adulti significa imparare a conoscersi sempre di più e ad agire per stare bene. Più che verso il giornalismo, istinto e carattere mi accostano alla scrittura in senso più ampio (non credo di essere fatto solo per inchieste e scoop): il teatro è il contesto giusto dove assecondare la mia natura, sia come recensore che come autore. Napoli è per tradizione e vocazione il palcoscenico, forse, più vivace in Italia: ospita spazi off ma anche sale "blasonate" con stagioni ricche e palinsesti assortiti, di respiro sia locale che internazionale. Da quasi due anni, ormai, mi diverto a fare il prezzemolino dei teatri partenopei, scrivendo report degli spettacoli cui assisto per il magazine Sipario. Un'attività quest'ultima che mi ha consentito di accedere a una rete di contatti e addetti ai lavori facenti capo alla Fondazione Campania dei Festival (organizzatrice di rassegne come il Napoli Teatro Festival). Non sono che alle prime armi e mi entusiasmo a pensare di avere davanti un percorso formativo lungo tutta la vita, ma vorrei non abbandonare più questa direzione.
Giovanni Luca Montanino