UNA SOTTILE VOCE DI SILENZIO, Domande laiche sul religioso in parole e musica rock prima nazionale
Concerto teatrale ideato da Roberta Alloisio e Paola Bigatto
testi da Ginzburg, Weil, Bernanos, Buber, Sartre, Bibbia, Corano, Vangelo
adattamento drammaturgico e messa in scena Bigatto, Campanati, Peirolero
con Paola Bigatto, Enrico Campanati, Carla Peirolero
canzoni e musiche Esmeralda Sciascia canto, Guglielmo Cassinelli basso, bouzouki, Giacomo D'Alessandro chitarra, Mattia Ciuffardi percussioni
e con la partecipazione di Marco Beasley
allestimento scenico Arianna Sortino
produzione Suq Festival e Teatro
in collaborazione con Centro Banchi
La Chiesa si trasforma in Teatro
Già camminando lungo le vie, e vicoli, che conducono alla Chiesa di San Pietro in Banchi - chiesa suggestiva, incorporata dentro un sistema urbano particolare di Genova, che per l'occasione rinuncia alla sua funzione di luogo di culto, per farsi spazio teatrale- i sentimenti drammatici che il teatro sa sollevare li avverti osservando uomini di varie etnie, uomini alla deriva, che sostano, chi appoggiato al muro, chi seduto sui gradini di un negozio chiuso, chi per terra, in attesa di un Godot che per loro non arriverà mai, abbandonati all'incuria del tempo che li ha catturati.
Davanti alla scalinata della Chiesa-Teatro, scelta dal Festival Suq, una fila nutrita di gente, sopratutto donne, attende il via per entrare in Chiesa e disporsi su due file parallele che si affacciano sull'altare: spazio-itinerario su cui agiranno gli interpreti: Paola Bigatto, Enrico Campanati, Carla Peirolero.
Dal soffitto scendono otto lampade sparse nello spazio, dai lati riflettori puntiformi, in due angoli postazioni tecniche: fonica e luci.
L'attesa del pubblico, un centinaio di persone, viene subito invasa dai tre attori, due donne di bianco vestite, e un uomo, anch'esso in tenuta bianca, di lato tre musicisti in nero Guglielmo Cassinelli, Giacomo D'Alessandro, Mattia Ciuffardi, e una cantante bizzarra e brava, Laura Parodi, cominciano il rito, la rappresentazione amplificata delle domande che l'assemblaggio dei materiali di Natalia Ginzburg, Simone Weil, George Bernanos, Martin Buber, Jean Paul Sartre, messi insieme in allestimento scenico da Arianna Sortino prendono voce e corpo sui tre bravi, sensibili, sinceri attori; un'alternarsi tra recitazione, letture, narrazioni, impastate da canzoni e musica sono ciò che offre l'evento dal titolo emblematico "Sottile voce di silenzio".
Un'operazione teatrale che solleva domande, dubbi sulla morte, e sul suo significato, sulla vita vissuta al presente in virtù di un Dio generoso o no, sull'origine di Adamo ed Eva, sulla genesi di Gesù nato dal grembo vergine di Maria, del credere o non credere, domande e dubbi che invadono l'immaginario degli astanti, credenti o no, ma che il potere dei linguaggi del teatro - suoni di parole ricche di intonazioni e intenzioni, canti evocativi, musica di merito, luci sapientemente utilizzate, atmosfere offerte dall'architettura della Chiesa - imprigiona per poi, alla fine, esplodere in un giubilo di applausi, strette di mano, sorrisi, di unione. Di pace, mentre i dubbi resteranno ugualmente in noi tutti.