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SÜDTIROL FESTIVAL - Le Settimane Musicali Meranesi, 33° edizione. -di Federica Fanizza

Martha Argerich al Südtirol Festival 2018 Martha Argerich al Südtirol Festival 2018

Merano (Bz) Salone Kursaal 13 settembre 2018
Südtirol Festival
Youth Orchestra Of Bahia (Brazil)

Ricardo Castro (conductor)
Martha Argerich (piano)

Programma
Richard Wagner: Prelude"Meistersinger"
Franz Liszt: Concerto for piano and orchestra No 1
Leonard Bernstein: West side Story Overture
George Gershwin: Cuban Overture
Mozart Camargo Guarnieri: Abertura Festiva
Silvestre Revueltas: Sensemaya
Arturo Marquez: Danzon 2

Sono poco conosciute a sud di Bolzano Le Settimane Musicali Meranesi, giunte alla 33° edizione e da questo 2018 denominate Südtirol Festival, ma la città di Merano (provincia di Bolzano), in questo periodo di fine estate tra agosto e settembre e per la durata di un mese, diventa punto di incontro europeo per gli amanti della musica classica, riuscendo a raccogliere sempre maggior consenso di pubblico e di artisti che ritengono sia uno appuntamento di prestigio da non trascurare. Fin dalla nascita, questo festival ha saputo attrarre anche molti spettatori, non solo appassionati di musica classica. Non è un caso che da anni il tabellone si articoli in sei sessioni: il programma sinfonico (classic), la musica barocca (barocco), la musica da camera (matinée classique), i progetti trasversali (colours of music), le esibizioni a cappella (vox humana) e il young artists portrait, una serie di giovani musicisti si esibiscono in programmi diversi in varie sale inedite per il festival (come il Castel Katzenzungen di Prissiano, la Chiesa parrocchiale di Parcines e il Castel Balsan di Cermes), e dopo i concerti sono a disposizione per un incontro col pubblico. Direttore artistico fin dalla sua nascita, Andreas Cappello, attuale preside della società di gestione delle Terme spa di Merano, manager della cultura e conoscitore del complesso mondo economico atesino, ha saputo coniugare, all'interno dell'Azienda di Promozione Turistica della città del Passirio, esigenze culturali e di rilancio della cittadina dell'arco alpino ed economiche con la capacità di creare un evento che sia attrazione turistica senza perdere di vista però la volontà di creare un fitta rete di pubblici locali anche a sostegno della tradizione musicale locale fatta di tanti giovani e competenti professionisti, inserendoli in una rete di eventi di richiamo internazionale. Operazione riuscita su tutti i fronti che ha portato da una parte alla costante crescita della sottoscrizione degli abbonamento, (più di 300) e una programmazione che ha fatto diventare l'evento in un festival tra i più prestigiosi dell'Europa musicale. La qualità delle proposte è stata anche un richiamo per le imprese locali ma conosciutissime a livello internazionale che, assieme i consolidati sottoscrittori pubblici e bancari, affiancano il loro nome a particolari appuntamenti che necessitano di maggior supporto economico. Per la sua particolare offerta, e anche per la collocazione geografica di Merano, la rassegna non entra in competizione con le manifestazioni di Bolzano Festival Bozen che hanno i loro punti di forza negli eventi legati al Concorso pianistico Ferruccio Busoni e nel programma dei concerti dell'Eyco (l'Orchestra Giovanile Europea) e della Gustav Mahler Chamber Orchestra. Il sito del festival riporta gustosi aneddoti sui concertisti che sono passati negli spazi del salone del Kurhaus ma se scorriamo gli artisti che si sono succeduti sul palco del Kurhaus (anno di costrizione 1914) vi troviamo nomi che hanno segnato e determinato la storia del concertismo di questo 30 atti, e più volte ripresentatisi, consolidando la fama che la manifestazione si è assicurata nel circuito dei festival internazionali. Per esempio, il violoncellista Mischa Maisky conobbe la sua futura consorte proprio durante un'esibizione a Merano; nell'agosto del 2001, Sir John Eliot Gardiner, nello stupore generale comunicò ai membri dell'Orchestre Revolutionaire et Romantique, riuniti per l'occasione nella Rotonda del Kurhaus, che sarebbe convolato a giuste nozze con la sua agente e compagna Isabella De Sabata. Pettegolezzi e cronache mondane ma la sostanza delle Settimane Musicali Meranesi rimane la grande offerta musicale che fa circuitare le grande orchestre internazionali in questa parte di regione alpina ponte tra mondo germanico e italiano, in un itinerario che collega i festival europei dell'ambito Europa Festival Association. Già all'inizio, quando Sir Neville Marriner, fondatore dell'Academy of St. Martin in the Fields, assisteva il direttore artistico Andreas Cappello, Merano ha puntato sulla qualità, diventando tappa di riferimento delle tourneé delle principali orchestre europee lungo la via dei più importanti festival: molto di quello che si ascolta nella cittadina altoatesina si ritrova anche nei cartelloni di Lucerna, Milano, Torino, Salisburgo, Stresa, Verona e Firenze. Del resto il presidente dell'associazione delle settimane musicali Hermann Schnitzer svolge la funzione di Vice Presidente dell'European Festivals Association. Dunque festival di richiamo che nella percezione delle stesse componenti orchestrali si trasforma in una rassegna in cui spesso si insinua anche una sottile spirito di sana concorrenza, specie se nella medesima stagione di portano in cartellone i complessi musicali della stessa città, St. Petersburg Philharmonic Orchestra e Mariinsky Orchestra. Quest'anno Valery Gergjev e la sua orchestra ha offerto la sua disponibilità come unica data italiana proprio al festival di Merano che ha inaugurato il 22 agosto scorso. In questo contesto è naturale che si assista a graditi ritorni e così è stato per il concerto del 13 settembre 2018 al Kurhaus con la Youth Orchestra of Bahia di Ricardo Castro presente per la seconda volta (esordio nel 2014), accompagnata da Martha Argerich un ritorno a Merano presente già nel 2007 e nel 2009. Il progetto prevede la grande Argerich impegnata insieme alla Youth Orchestra of Bahia, Orchestra giovanile formata da musicisti di età compresa tra i 13 e i 29 anni, fondata da Ricardo Castro nel 2007, ispirandosi al progetto musicale sociale venezuelano "El Sistema" ideato da José Antonio Abreu, parte del progetto musicale educativo e sociale della Fondazione NEOJIBA (Centri statali per Orchestre Giovanili e Infantili di Bahia) dello Stato di Bahia. La collaborazione dell'artista con la YOBA è un ulteriore segno del suo impegno nel promuovere le nuove generazioni di artisti in un tour per l'Italia che l'ha vista impegnata in rapida successione a Bologna Milano e Verona. Il programma era suddiviso in due parti distinte per tipologie musicali. L'attenzione era incentrata sulla prima parte del programma in cui il Overture dai Maestri cantori di Norimberga di Wagner, eseguito dai ragazzi dell'orchestra con buona volontà e partecipazione, fungeva da preludio all'attesa esibizione dell'Argerich. L'artista si è presenta sul palco con l'autorità del carisma che gli viene da più di 50 anni di presenza nel mondo della musica da protagonista indiscussa dell'interpretazione pianistica. A 77 anni si impegna ancora in faticosi tour senza smentire la sua professionalità, giocando sapientemente sui programmi. Del resto il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in mi bemolle maggiore, di Franz Liszt è uno dei concerti per pianoforte e orchestra noto per essere uno dei più brevi, ma intenso, che racchiude in sé già tutti i motivi della scrittura del musicista ungherese che impiegò ben 26 anni per portarlo a termine. Se i temi principali furono composti nel 1830, la prima stesura dell'opera è datata nel 1849, mentre quella definitiva risale al 1856 caratterizzato, nella sua struttura musicale in una unica soluzione, dal sottile gioco tra variazioni e parafrasi di ulteriori brani delle sue composizioni, lasciando largo spazio al virtuosismo pianistico che, secondo i canoni estetici dell'Ottocento, costituiva l'essenza della musica sinfonica. Certamente l'autorità dell'Argherich come interprete non è stata messa in discussione anche se il pubblico di aspettava più incisività nella sua esecuzione caratterizzata da accelerate di ritmo e improvvisi stacchi delle frasi musica come se volesse liberare la tastiera in fretta per riprendere le successive battute. Orchestra musicalmente preparata a sostenere il gioco musicale della Argerich validamente gestita dal suo direttore Ricardo Castro. Acclamazioni hanno accolto la fine dell'esibizione del concerto pianistico in una vera apoteosi di applausi e di incessanti richieste di bis. Quasi restia a ripresentarsi è stata solo l'incessante richiesta della folta platea che ha esaurito il salone monumentale del Kurhaus a deliziare i presenti con l'introduzione delle Kinderszenen di Schumman, sognanti e melanconiche nel contempo. Salto di genere nella seconda parte dove protagonista sono state tutte le sfumature dei suoi suoni sud americani. Compositori classici come Bernstein (introduzione a West side Story) e Gershwin con Cuban Overture hanno ceduto spazio alle nuove generazioni di compostori dell'area latino-americana, Mozart Camargo Guarnieri: il suo Abertura Festiva (1971) viene considerato il manifesto della nuova musica brasiliana come combinazione tra tradizione classica e musica popolare etnica, così come il suggestivo e inquietante brano di Silvestre Revueltas (Sensemaya) che rievoca la leggenda dei cacciatori di serpenti connotato da una forte componente ritmica alternata a suggestioni oniriche. A concludere, Arturo Marquez con il suo Danzon 2, ormai assurto a manifesto dei progetti musicali delle orchestre latino americane che perseguono scopi didattici e sociali, con il suo incessante successione di fantasmagorici ritmi etnici che invogliano alla danza il pubblico e i suonatori stessi. Non si è risparmiato il pubblico a salutare i giovani orchestrali, che si sono congedati con tutto ciò che riassume lo spirito musicale del Brasile in un grande festa di musica e di gioventù.

Federica Fanizza

Ultima modifica il Lunedì, 17 Settembre 2018 12:11

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