Il cuore italiano della Musica
Serata dedicata agli operatori sanitari
Direttori: Marco Armiliato, Andrea Battistoni, Francesco Ivan Ciampa, Riccardo Frizza
Artisti: Fabio Armiliato, Daniela Barcellona, Eleonora Buratto, Annamaria Chiuri, Alessandro Corbelli, Donata D’Annunzio Lombardi, Alex Esposito, Barbara Frittoli, Roberto Frontali, Sonia Ganassi, Carlo Lepore, Francesco Meli, Leo Nucci, Michele Pertusi, Simone Piazzola, Saimir Pirgu, Katia Ricciarelli, Fabio Sartori, Maria José Siri, Annalisa Stroppa, Riccardo Zanellato, Giovanni Andrea Zanon (violino)
ORCHESTRA E CORO DELL’ARENA DI VERONA
Maestro del Coro Vito Lombardi
L'Arena di Verona 25 luglio 2020
E dopo i mesi di attesa e la decisione, agli inizi di Maggio 2020, della Sovrintendenza che l'Arena in quest'anno convulso, tra calamità sanitarie e attese interlocutorie, non sarebbe rimasta buia, vuota e silenziosa, ecco che il 25 luglio è ripartita la stagione della Fondazione veronese con il progetto di concerti lirici che coinvolgerà per 7 fine settimana questa parte di estate. Ed è ripartita affidandosi al canto delle 25 voci delle star italiane della lirica nel mondo, in un anfiteatro ridefinito per il numero di spettatori ammessi, 3mila, seduti tutti direttamente sulle gradinate, con l'orchestra della fondazione collocata al centro dell'anfiteatro e il coro areniano (84 voci) posizionato su pedane ad altezza variabile attorno al semiciclo utilizzato, elementi essenziali perchè le attività musicali riprendano vigore. "Il Cuore italiano della Musica“, titolo della serata inaugurale dedicata al personale sanitario che si è prodigato in questi mesi di pandemia, come un omaggio al paese ferito. Apertura affidata alle voci della lirica italiana (Fabio Armiliato, Daniela Barcellona, Eleonora Buratto, Annamaria Chiuri, Alessandro Corbelli, Donata D’Annunzio Lombardi, Alex Esposito, Barbara Frittoli, Roberto Frontali, Sonia Ganassi, Carlo Lepore, Carlo Lepore, Francesco Meli, Leo Nucci, Michele Pertusi, Simone Piazzola, Saimir Pirgu, Fabio Sartori, Maria José Siri, Annalisa Stroppa, Riccardo Zanellato) e 4 direttori d'orchestra (Marco Armiliato, Andrea Battistoni, Francesco Ivan Ciampa, Riccardo Frizza) nuovi e vecchi protagonisti delle stagioni areniane in "un atto dovuto a difesa del nostro patrimonio che, come in ogni arte performativa, è fatto prima di tutto di persone, della loro dedizione, dello studio continuo per la più alta qualità e francamente, dato che affrontare il palco non è cosa facile, anche della loro tenuta psicologica".25 artisti che si sono succeduti in rapida successione nel parterre con le loro aria di battaglia, dando corso ad un'antologica di stili e di voci, come raramente capita di sentire, con inserimenti del coro dal Nabucco e dal Macbeth di Giuseppe Verdi e di una giovane promessa di casa del violino, Giovanni Andrea Zanon, esibendo un Capriccio di Paganini. In Arena si sperimentano altro mondi sonori, del resto il prossimo appuntamento sarà la Messa di Requiem di Mozart (31 luglio), attesa e curiosità per il Wagner in Arena (7 agosto) e il Vivaldi delle 4 stagioni (13 agosto). Suggestivo l'impatto visivo dell'Arena: vuoto e pieno allo stesso momento, vuoto considerando la presenza nella normalità di 13 mila spettatori ammessi nelle regolari stagioni, senza gli allestimenti che occupano metà della cavea romana, ma pieno per l'attuale capienza e ridefinizione degli spazi di seduta che permettono allo spettatore di assumere posizioni impensabili nella normalità funzionale. Rimane il rito dei commessi delle bibite e dei programmi che riescono finalmente a muoversi spediti senza equilibrismi tra le gambe degli ospiti. Il fascino degli spettacoli in Arena sta anche nel suo pubblico caotico e multiforme e ritrovarsi ordinatamente sparsi a scacchiera incute una sensazione di dispersione. Scenografia affidata a giochi ed effetti di luci e proiettori sparati verso il cielo che hanno contribuito ad amplificare la spazialità del monumento. Presenti il Presidente del Senato e autorità varie, omaggiati all'inizio dalle note dell'Inno di Mameli; sul podio un ragazzino come atto simbolico con Katia Ricciarelli madrina della serata: a lei il compito di leggere il messaggio della Sovrintendenza. Applausi ed entusiasmo del pubblico, con finale affidato ad una installazione pirotecnica tricolore e ad un collettivo "O sole mio" che ha coinvolto coralmente e singolarmente gli artisti presenti, come rito scaramantico "andrà tutto bene".
Federica Fanizza