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GENOVA 23° Edizione Festival in una notte d’estate Lunaria Teatro 2020: "Bacci Musso u cunta l’Amleto", regia Pino Petruzzelli. -di Gabriele Benelli

Mauro Pirovano in "Bacci Musso u cunta l’Amleto", regia Luca Mazzone Mauro Pirovano in "Bacci Musso u cunta l’Amleto", regia Luca Mazzone

Bacci Musso u cunta l’Amleto
di Pino Petruzzelli
Regia: Pino Petruzzelli
Traduttore e interprete: Mauro Pirovano
Produzione: Paola Piacentini – Teatro Ipotesi Genova
Genova, Piazza San Matteo, 31 luglio 2020

Il Festival in una notte d’estate di Lunaria Teatro continua con Bacci Musso u cunta l’Amleto, carta vincente del teatro popolare ligure. Il fortunato sodalizio tra Pino Petruzzelli e Mauro Pirovano, artisti già noti e apprezzati per la bontà dei loro progetti artistici, porta Bacci Musso u cunta l’Amleto a presentarsi al pubblico con una verve ed una genialità sorprendente. Fenomenale è l’idea di modernizzare e genovesizzare la nota tragedia shakespeariana. Eccellente è anche la regia di Pino Petruzzelli, ma il vero fulcro dell’azione e della vicenda è un ispirato Mauro Pirovano. L’attore genovese è capace di interpretare molto bene il personaggio di Bacci Musso che ricorda una maschera della Commedia dell’Arte. Egli è uno Zanni dedito al bere più che al mangiare. In questo modo è un suggestivo e originale rielaboratore di storie che arrivano a lui da uno spazio e un tempo immersi in una dimensione tragicomica. Il tavolo da osteria, su cui stanno la bottiglia e il bicchiere, costituiscono la scena sulla quale si dipana la storia di Amleto. La tragedia teatrale per antonomasia diventa nella parola di Bacci Musso una chiacchiera, un pettegolezzo riferito ad un avventore dell’osteria. In breve la chiacchiera si popola di personaggi e l’intera tragedia shakesperiana è trasposta, nei nomi e nei luoghi, nel cunto di Bacci Musso. Molti sono i momenti nei quali la grandezza dell’azione scenica rimandano al teatro popolare non solo genovese. Anche se l’attore sviluppa le trame della storia restando per lo più seduto, i momenti di maggiore dinamismo ricordano, tra gli altri l’azione di Dario Fo del Mistero Buffo e del teatro dei pupi di Mimmo Cuticchio. In questa azione colta nel suo farsi popolare, come precisa il regista, «la lettura filologica rimane, pur con alcune libertà» fornendo una poetica parafrasi del testo originale. In questo Amleto popolare Pirovano è molto bravo nel ricordare e riportare la storia avvenuta ad Elsinore, che lui afferma essere una località dopo Montoggio nell’entroterra genovese. In questo ritmo cadenzato e senza pause il pubblico si diverte e ha come unico fulcro del racconto Mauro Pirovano, che da solo regge l’intero spettacolo, fornendo anche il giocoso elemento musicale del trallalero (canto popolare tipico dell’entroterra di Genova) nel flusso del proprio racconto. La rilettura in lingua genovese fatta da Bacci Musso da Pentema non svilisce né banalizza la vicenda dell’Amleto e non ne fa mai una caricatura, ma la trasferisce in una dimensione comica e popolare che offre al pubblico uno spettacolo di grande godibilità.

Gabriele Benelli

Ultima modifica il Lunedì, 03 Agosto 2020 10:50

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