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Festival in una notte d’estate di Lunaria Teatro 2020: "Giuseppe Marzari, un uomo in frac", regia Daniela Ardini. -di Gabriele Benelli

"Giuseppe Marzari, un uomo in frac", regia Daniela Ardini "Giuseppe Marzari, un uomo in frac", regia Daniela Ardini

GIUSEPPE MARZARI: UN UOMO IN FRAC
da un’idea di: Cesare Viazzi
Regia: Daniela Ardini
Scene: Giorgio Panni e Giacomo Rigalza
Tecnico del suono: Luca Nasciuti
Interpreti: Andrea Benfante
Produzione: Lunaria Teatro
Genova, Piazza San Matteo, 15 agosto 2020

L’offerta di prosa del Festival in una notte d’estate di Lunaria teatro completa la sua offerta di prosa con un omaggio a Giuseppe Marzari, genio comico della scena genovese del ’900. Se Gilberto Govi ha intrapreso una carriera teatrale e televisiva, Giuseppe Marzari ha portato il suo umorismo tagliente e surreale soprattutto alla radio. Ed è proprio la trasposizione di uno studio radiofonico sulla scena quella che è la trovata registica della regista Daniela Ardini. Questa scelta particolarmente fortunata fornisce il trait d’union tra un numero nutrito di sketch e canzoni presenti nel repertorio dell’artista genovese. In questo modo troviamo in scena un gran numero di elementi che liberano i talenti scenici del bravo Andrea Benfante alle prese con la recitazione, il canto e i rumori creati in presa diretta. Giuseppe Marzari: un uomo in frac si presenta come un viaggio tra i maggiori successi – e soprattutto quelli più noti – che l’artista ha offerto al pubblico. Lo spettacolo è inoltre un emozionante omaggio che Andrea Benfante, cultore dell’arte di Giuseppe Marzari, tributa a questa peculiare comicità e all’uso della lingua genovese. In scena si alternano i personaggi di ö sciü Ratella e altri creati dalla fantasia di Marzari, del quale il pubblico di Lunaria Teatro aveva avuto già un assaggio nello spettacolo Quattro passi nel varietà. In questo spettacolo l’attenzione è però focalizzata solo su Marzari e si arriva alla riscoperta, se non alla prima scoperta, di un artista non abbastanza celebrato. Andrea Benfante è il centro visivo dello spettacolo. L’attore è molto bravo a passare in pochi attimi da un personaggio all’altro, da una sfumatura comica ad un’altra. I pezzi portati in scena, essendo i più noti, mettono in risalto il ritmo impetuoso creato dalla comicità surreale di Marzari. Il compito di ricreare tale ritmo è compito arduo, che Benfante – animato da genuina passione – porta bene a termine. Questo è ottenuto non creando una caricatura dell’attore o dei personaggi, ma rielaborandoli e apportando piccole variazioni. Queste includono il ricorso ad una mimica ed una gestualità accentuate, che possono qualche volta risultare esagerate in quanto inscrivibili in una scelta scenica da mattatore. Andrea Benfante indossa abiti eleganti e finemente retrò, ma la presenza di Giuseppe Marzari è visibile nel frac che l’attore appende ad inizio spettacolo in un appendiabiti. Questa, oltre ad essere una felice trovata scenica, è un delizioso rimando. Non appena la luce dell’in onda radiofonico si accende, il ritmo creato dall’attore in scena è travolgente. Si susseguono successi cari noti al pubblico, quali Diluvio Universale, L’inventaio e Radiocronaca di una partita di calcio e molti altri pezzi, che portano l’attore a cimentarsi con la grandezza di un artista la quale genialità e abilità recitativa non sono state mai del tutto riconosciute. Quanto bene Benfante riproponga questo repertorio è riconoscibile nel grande divertimento del pubblico, che saluta ogni sketch con applausi calorosi. L’omaggio al genio di Marzari è evidente e meritevole, sebbene la quantità degli sketch recitati e cantati sia tale da rendere talvolta lo spettacolo un tour de force per l’attore, impegnato in una performance polifunzionale e che accentra su di una sola persona quelli che appaiono come più personalità artistiche e tecniche. Mirabile è la capacità per l’attore di mantenere un ritmo sufficiente per l’intera durata dello spettacolo. Per questo motivo alcuni sketch appaiono più energici e trascinanti, mentre altri soffrono di un calo quasi fisiologico. Il risultato ottenuto non delude perché ottime sono le scelte registiche e sincero e commovente il rispetto di Andrea Benfante per la figura di Marzari. Quest’ultimo, come suggerito fin dalle prime scelte sceniche, è presente nel frac appeso all’appendiabiti e da alcune registrazioni audio, che riportano stralci dei suoi pezzi e con i quali l’attore dialoga fino ad arrivare ad un coro finale, dove si alternano le voci di Benfante e di Marzari. È con l’omaggio dell’attore e del pubblico al grande comico genovese che conclude uno spettacolo di autentico divertimento e che fa risaltare in pieno la grande bravura di Benfante.

Gabriele Benelli

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Agosto 2020 09:37

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