Festival So Far So Close
Dolce lotta | La Martella #Ballo 1952
La carezza dei gesti sulle cose dimenticate
Progetto di Virgilio Sieni
collaborazione e cura di Giulia Mureddu e Delfina Stella
Piazza Montegrappa Matera (MT) 26 Settembre 2020
“La musica è in levare mica in battere come ci hanno fatto intendere. La musica è respiro ed è movimento”. Virgilio Sieni ha ben chiaro cosa è movimento, cosa significa per l’essere umano armonia, connessione con se stessi e con il proprio respiro, con il proprio peso. Tutto è gravitazionale, dall’alto al basso e il suono anche, solo che ritorna su. La sua idea di danza è talmente avanti ed è lontana da tanti stilemi che hanno fatto si che il movimento corporeo divenisse qualche cosa di innaturale più che di naturale. Ecco poi cosa succede nella Piazza Montegrappa del borgo più incredibile di Matera ovvero La Martella. Qui nello slargo del Teatro Quaroni, contenitore di comunità, contenitore di dimensioni umane, lontani da Matera e dai sassi, su precisa idea di allontanamento, Sieni lavora proprio sulle distanze, ovvero sulle prossimità. Nel suo progetto per il festival So Far So close organizzato da Fondazione Matera Basilicata 2019, quella che è oggi una necessaria distanza per Sieni diventa vicinanza. Esercizi di vicinanza quindi che rappresentano Dolce Lotta/La Martella 1952. Comunità quindi, unione di persone che si esprimono attraverso l’appannaggio corporeo. Non c’è virtuosismo, non c’è l’idea di professionalità in tutto questo ma quello che conta, quello che è necessario risiede proprio in quella logica di vicinanza e non di lontananza. Pertanto oggetti di uso comune, di uso proprio diventano simboli di vicinanza, in un quadrato in cui muoversi, ognuno verso l’altro, ognuno di fronte all’altro. In questo ciò che è necessario risiede nella comunanza, nella differenza che avvicina. “Non so per quale motivo ho iniziato a studiare danza. Mi interrogo spesso perché sono arrivato a lavorare sul mio corpo e sono certo che tutto nasce dall’arte. Frequentavo il liceo artistico a Firenze e spesso ci portavano a vedere mostre, arte, la bellezza. Da li ho iniziato a lavorare sul segno e poi sul corpo. Ho studiato danza a Firenze e poi da li sono andato ad Amsterdam e poi in Oriente. Ho acquisito le tecniche, mi sono avvicinato al pensiero olistico e ho fatto arti marziali.” Sieni previene quindi il suo stesso progetto artistico visuale. Egli parte da lontano, da quella che è la visione del segno, crea segni e li fa creare ai cittadini che partecipano alle sue forme di creatività. Quello che succede quindi a La Martella nel Ballo lento e dolce si racchiude in una sorta di miracolosa vicinanza distante, quando cioè per forza e per ragione non ci si può più baciare ed abbracciare allora il gesto di prossimità crea quella vicinanza necessaria a vivere oltre le necessarie distanze. Il tutto in un quadrato di una piazza di un luogo incredibile di Matera. Con la visionarietà di Virgilio Sieni.
Marco Ranaldi