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RAVENNA FESTIVAL 2021 - ‘Runic Prayer’, composto e diretto da Kristjan Järvi. -Giulia Clai

Kristjan Järvi, Giovanni Sollima
L’inferno
Nuove musiche per Dante
Kristjan Järvi direttore
Giovanni Sollima violoncello
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”
maestro del coro Lorenzo Donati

Kristjan Järvi
Runic Prayer

Johann Sebastian Bach
Suite n. 3 in do maggiore per violoncello solo, BWV 1009

Giovanni Sollima
Sei Studi sull’Inferno di Dante
Raffaele Pe controtenore
In prima esecuzione assoluta
commissione di Ravenna Festival

Giovanni Sollima
Terra con variazioni
Rocca Brancaleone, 10 giugno 2021

Il progetto delle ‘Nuove Musiche per Dante’ che fa da fil rouge all’intera edizione 2021 di Ravenna Festival è concretamente iniziato giovedì 10 giugno, alle 21 alla Rocca Brancaleone.
La serata che Ravenna Festival dedica all’Inferno inizia col brano per grande orchestra ‘Runic Prayer’, composto e diretto da Kristjan Järvi. Incluso nella raccolta ‘Nordic Escapes’, è una composizione profonda, chiaramente di origine popolare: una melodia ricorsiva, quasi minimale, lentamente e progressivamente aumenta il suo respiro orchestrale che termina nel climax finale, seguito da rintocchi di vibrafono che fanno eco al tema. Due semifrasi simmetriche vengono affidate al primo e al secondo oboe e poi gradualmente coinvolgono gli altri strumenti, ed infine l’intera orchestra. Questo procedimento minimale dà grande naturalezza al crescendo dell’orchestra, che scivola impercettibilmente nel conclusivo pianissimo del quintetto d’archi . Il coro riprende lo stesso materiale tematico della parte orchestrale e la distribuisce tra i diversi registi vocali arricchendo di pathos il brano.
I brani successivi del programma vedono protagonista Giovanni Sollima, uno dei più famosi e versatili violoncellisti italiani, capace di spaziare da rigorose interpretazioni bachiane a originali composizioni contemporanee, tinte di riferimenti etnici e cameristici.
Per il settecentesimo anniversario della morte di Dante, Ravenna Festival ha commissionato una composizione sull'Inferno di Dante al compositore e violoncellista Giovanni Sollima, eseguita in prima assoluta il 10 giugno alla Rocca Brancaleone. Affiancato dall'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, diretta da Kristjan Järvi, dal Coro della Cattedrale di Siena 'Guido Chigi Saracini', preparato da Lorenzo Donati, e dal controtenore Raffaele Pe, Giovanni Sollima dopo aver omaggiato Bach con la perfetta interpretazione della Suite n. 3 in do maggiore per violoncello solo, BWV 1009, ha accompagnato il pubblico nelle multicolori volute della prima cantica dantesca con i ‘Sei Studi sull’Inferno’, e ha poi concluso la serata con una sua opera paradigmatica, ‘Terra con variazioni’, colonna sonora dell'Expo di Milano 2015.
Il primo dei sei studi è un contrafactum del madrigale di Luzzasco Luzzaschi che intona i versi del III canto "Quivi sospiri ed alti guai". Nel secondo studio il controtenore si immerge nei versi del II canto, mentre nel terzo studio le voci procedono con pressione ritmica e sonora, forte ma uniforme, tra le metamorfosi dell'ottava bolgia del XXV canto. Il quarto studio, introduce al V canto, e il drammatico racconto della relazione tra Paolo e Francesca è affidato alla voce solista del controtenore alternata al coro in forma responsoriale. Il quinto e il sesto studio accompagnano alcuni passi e la chiusura del XXXIV canto. Sollima non finisce mai di sorprendere per la sua maestria compositiva. Nei sei quadri di questo polittico sonoro si succedono momenti corali di grande forza, melodie delicatissime e struggenti, soprattutto nelle cantate interpretate dal controtenore Raffaele Pe, sprazzi di ipnotico minimalismo orchestrale e vocale, e un movimento finale caratterizzato da un bordone ricorsivo che si spegne lentamente fino a scomparire in un silenzio magico ed evocativo. L’inserimento del le water percussions, gong immersi nell'acqua, che introducono il primo movimento e ritornano nel finale segnano quasi l’inizio e la conclusione di questo viaggio sonoro. La sintesi tra coro, orchestra e controtenore, infine, è stupefacente.
Il lungo brano ‘Terra con variazioni’ che chiude la serata è una summa dello spirito compositivo e interpretativo di Sollima: il violoncello è sempre in primo piano, mentre melodie intense e ritmiche si alternano a delicate arie liriche, forsennate improvvisazioni al limite del caos sonoro, sonorità mediterranee e cantabili.
La direzione perfetta di Kristjan Järvi ha permesso all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e al Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’ di sottolineare ed evidenziare l’originalità inventiva e la maestria compositiva di Giovanni Sollima.

Giulia Clai

Ultima modifica il Giovedì, 17 Giugno 2021 15:09

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