Sounds different
F.A.C.E. Concert
Festival Alliance for Contemporary music in Europe
RAFAELE ANDRADE knurl
ALDO ORVIETO pianoforte
QUARTETTO NOÛS
Tiziano Baviera violino
Alberto Franchin violino
Sara Dambruoso viola
Tommaso Tesini violoncello
CHIGIANA KEYBOARD ENSEMBLE
Monaldo Braconi, Monica Cattarossi, Pierluigi Di Tella pianoforti
GILLES GOBERT / ALVISE VIDOLIN / NICOLA BERNARDINI / JULIAN SCORDATO live electronics e regia del suono
Apolline Jesupret / Michele Foresi / Daria Scia / Stéphane Bozec / Ayumi Nabata Cadavre Exquis
commissione F.A.C.E.
Adriano Guarnieri Ostinato n. 6
produzione SaMPL
Sarah Wéry Tendresse: ne pas tomber *
Festival IMPULS commissione Accademia Chigiana
Gilles Gobert Piece pour piano et électronique #1**
Festival Ars Musica
Rafaele Andrade Idalina**
Gaudeamus Muziekweek
Salvatore Sciarrino La navigazione notturna***
produzione SaMPL
* prima esecuzione assoluta
** prima esecuzione italiana
*** prima esecuzione assoluta nella disposizione originale
in collaborazione con Le Dimore del Quartetto
Chiesa di Sant’Agostino, Siena 29 luglio 2021
E’ una sensazione incredibile quella di trovarsi in un templio cattolico (ex) e ascoltare le onde sonore di quattro pianoforti che ad angolo disvelano tutto un tessuto di accidenti musicali, una sorta di cluste o di una grossa acciaccatura. E’ come trovarsi di fronte al mare con le onde alte che circolano, che vanno e vengono. E’ l’effetto di La navigazione notturna il brano scritto per quattro pianoforti da Salvatore Sciarrino per il nuovo appuntamento della Chigiana. Ciò che Sciarriano fa è segnare il tempo dell’ascolto in un continuum, in un andare e venire che riporta ad una idea di ambient, di senso di sonorità intensa e continuativa. Merito anche del quartetto di pianisti composto da Monaldo Braconi, Monica Cattarossi, Pierluigi Di Tella, Aldo Orvieto. Difficile coniugare il senso di tale composizione ma loro quattro sono stati al di sopra di qualsiasi aspettativa. Così come in trio, senza Orvieto hanno proposto l’Ostinato di Adriano Guarnieri che recupera parti sonore, melodie delle melodie, una sorta di abusivismo compositivo del passato. Egli guarda alla decadenza del romanticismo, inarca Mahler e Caikovskij al contempo e la sua composizione è profondamente malinconica. E’ una specie di circolare utopica di una utopica idea di riportare un utopico romanticismo post tempo. Rimane il senso di sospensione e di idea non sempre lineare di una fortissima e presente malinconica compositiva. Probabilmente un liberare il senso melodico avrebbe potuto essere più comunicante ma forse era quello che Guarnieri voleva raggiungere. Orvieto invece si è trovato in una sorta di ping pong pianoforte elettronica ad eseguire il brano di Gilles Gobert Piece pour piano et électronique #1assieme allo stesso autore. Non si sa cosa vince ma è la tensione fra il piano accordale e i sintetici suoni a ricamare una trama fatta di tante note: sembra un richiamo listziano ma elettrique. Una fontana di suoni alla fine per una sintesi oltre tempo di quello che può succedere fra acustica ed elettronica. L’idea della brasiliana Rafaela Andrade di creare un nuovo cello che lo ha chiamato knurl è eccezionale. E’ veramente l’incontro fra due tempi, fra due generazioni e questa idea di cello sint è assolutamente geniale. Così come sono i suoni che ne derivano, una nuova strada per quello che sarà il futuro molto probabilmente. Grazie anche al suo brano Idalina forte, stabile, senza tempo. Il Quartetto Gnus, fatto da giovani e bravi musicisti ha aperto il concerto del F.A.C.E. Concert
Festival Alliance for Contemporary music in Europe che si tiene a Siena in questi giorni, con una scommessa, una pluri commissione di un brano che è Cadavre Exquis L’idea è no global finalmente, quattro compositori sono parti dal patriarca Igor Strawinskij per sviluppare un’idea di continuità, di unicità. E’ nato quindi da Three pieces for string quartet (1914)I Dance un gioco antico di scoperte linguistiche che potranno divenire musicali. Di questa prima manche ne fanno parte Apolline Jesupret / Michele Foresi / Daria Scia / Stéphane Bozec / Ayumi Nabata.. Lo stesso quartetto ha poi interpretato il brano di Sarah Wery Tendresse: ne pas tomber. Lei è molto brava a cogliere i tempi, in una specie di malinconia del XXI Sc, di digitale dell’anima, compone qualche cosa che è nuovo, interessante, accogliente. E’ il sentimento al tempo pandemico. E’ sentire quello che è coperto dall’indifferenza. E il quartetto Nous lo ha reso assoluto. Ecco se c’è un impegno della Chigiana è quello di vedere al futuro, di non dimenticare le nuove scritture, di tenere in forza maestri come Sciarrino dal quale tanto contemporaneo pensiero proviene. Bravi i sintsyzer il magnifico Vidolin, Bernardini e Scordato.
Marco Ranaldi