DATTERI E GRATTACIELI
di e con: Pino Petruzzelli
Produzione: Fondazione Garaventa
Genova, Isola delle chiatte, 13 agosto 2021
La rassegna teatrale Sea Stories Festival è oramai un appuntamento fisso nell'estate genovese. Oltre a importantissimi allestimenti di prosa e reading (basti pensare agli spettacoli che vedono in scena Igor Chierici e Luca Cicolella), è questa volta il turno di Pino Petruzzelli e del suo spettacolo Datteri e grattacieli. Attore e regista dei suoi allestimenti, Pino Petruzzelli porta in scena una propria peculiare narrazione fatta di esperienze di viaggio e di vita. Come in molte sue narrazioni la scenografia è limitata ad una seggiola e un tavolo dove sono collocati alcuni libri. Da questi sono tratte le poesie che arricchiscono il racconto e collocano una leggera aura di mistero e di sublimazione. Datteri e grattacieli è quindi più di uno spettacolo: è la condivisone di esperienze e l'invito dell'artista a condividerne di queste la prospettiva e i significati. Il viaggio che il protagonista e regista dello spettacolo porta in scena costituiscono un mosaico di esperienze che lo fanno somigliare ad un Ulisse contemporaneo, guidato dal vento della curiosità e della civiltà. Le emozioni e le riflessioni che fanno parte dello spettacolo cominciano subito ad animare lo spettacolo e a fluire dall'attore al pubblico, immersi in un atmosfera comune e nel movimento ipnotico del mare sul quale sono poste le chiatte che costituiscono lo spazio dello spettacolo. Le storie mediterranee intrise di sacrificio, violenza, paura e speranza si susseguono rapide viaggiando non tra le nazioni ma, come dice Pino Petruzzelli, tra le persone. Le poesie, tra le quali quelle di Costantino Kavafis e di Vittorio Mayer Pasquale, si susseguono intriganti e coinvolgenti per il pubblico, soprattutto grazie alla grande passione di Pino Petruzzelli. Da Salerno a Venezia, da Srebrenica alle saline pugliesi, dalla Grecia dei colonnelli a Genova, da Torre del Greco alla Palestina fino al Marocco il viaggio tra i popoli e la storia dell'Uomo si mostra nel suo intrico di speranze e sconfitte, nel suo dramma di disillusioni e paure. La narrazione di Pino Petruzzelli è sempre rapida e accattivante, grazie all'uso di toni ed inflessioni differenti, che servono a evocare personaggi diversi. La storia dell'uomo e il suo destino sono mostrati come un cammino tortuoso in equilibrio tra dramma e ironia, tra voglia di democrazia e tentazione alla tirannia. Non mancano efficaci e piacevoli interventi di poesia e di cultura che fanno da contrappunto ad una narrazione che non rinuncia ad una sottile interazione con il pubblico. Tutto risulta sospeso in una riflessione che si fa sogno dolente. Datteri e grattacieli, inscrivibile – se pur con le dovute precauzioni – nell'insieme del teatro di narrazione, tende all'arte civile e impegnata. Esemplari sono le parti nelle quali Pino Petruzzelli parla in prima persona delle sue personali interazioni con le persone e con le loro filosofie. Il pubblico vive i suoi viaggi e ne assorbe le esperienze, fino a condividerle e farle proprie. La vita, dice Pino Petruzzelli nel corso dello spettacolo, insegna a guardare oltre le apparenze e il pubblico ne ascolta significativi esempi. Il teatro si dimostra un tesoro che riluce di bellezza ma, come la collana di corallo della quale lo spettacolo parla, va sempre impreziosito di sguardi e passione. L'arte di Pino Petruzzelli è davvero quello sguardo e quella passione.
Gabriele Benelli