coreografia di Diego Tortelli
direzione artistica di Cristina Bozzolini
drammaturgia e coreografia di Diego Tortelli
musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij
luci di Carlo Cerri
costumi di Santi Rinciari
drammaturgia musicale di Francesco Sacco
Nuova produzione per 14 danzatori
produzione Junior Balletto di Toscana
presidente Cristina Bozzolini
Al Teatro Ponchielli, il 13 dicembre 2017
I ballerini sono imperiosi nei ruoli, si spostano con agilità elastica seguendo una linea narrativa all'unisono con la musica, il design e un sapiente raffinato gioco di luci e costumi, tra un sobbalzare di musica classica e, immissioni scratch sapientemente dosate, creando un assortimento di suoni tipici della contemporaneità, mostrando così la virtuosità dell'intero ensemble. Una riscrittura audace del più celebre tra i balletti classici, una versione de "La Bella Addormentata" che ognuno di noi può comprendere se si accosta alla creazione con senso di libertà senza prese di posizioni eccessivamente affrettate che spesso privano di approfondimento oggettivo. Il concetto del coreografo è in realtà un modo arguto di trasporre la storia nel XXI secolo. Drammaturgicamente appare lirico, espressivo e i danzatori, diretti con mestiere da Cristina Bozzolini, godono di un talento che si manifesta per mezzo della qualità formativa. I quadri abbinano gesti distinti e veloci delle braccia, contorsioni, intenzioni fluide e molleggiate delle gambe ad una mimica in grado di catturare l'attenzione della platea, creando una danza dove le influenze di altri linguaggi costituiscono la componente pulsante. Lo spettacolo di Diego Tortelli ha il pregio di veicolare parte dell'underground, trasmettendo in maniera articolata la cultura del "nostro tempo", trasformando l'idea classica in qualcosa di più assimilabile allo scopo di far cogliere l'essenza poetica per danzare, anche solo metaforicamente, attorno a quell'emozione. In scena scorrono i sedici intensi artisti (Matilde Di Ciolo, Roberto Doveri, Veronica Galdo, Martino Biagi, Cristina Acri, Ilaria Centola, Serena Santinelli, Marianna Miglio, Beatrice Ciattini, Jody Bet, Alessandro Torresin, Paolo Rizzo, Mattia Luparelli, Leonardo Sinopoli, Angelica Mattiazzi) i quali danzando empaticamente donano nuova linfa al "balletto dei balletti", attualizzando la narrazione verso un'inedita ricerca stilistica che abbandona il rigore della versione originale per misurarsi con una moderna partitura. È bene non soffermarsi solo sulle abilità tecniche del Balletto di Toscana Junior, ma piuttosto mettere anche a fuoco l'individuale sguardo da spettatore nello scovare una danza celata nel sé, nelle cose e nelle persone. L'esibizione è un'originale messa in scena sul meccanismo che genera l'arte, tentando di stabilire delle relazioni tra chi produce, chi rappresenta, chi ha rappresentato e chi assiste consacrando Aurora ad interprete di lucida modernità. L'idea ingegnosa pone l'accento sul "riflesso" e nel rapporto che vige tra la leggenda e, appunto, un doppio che inizialmente è ombra e man mano sfocia in luce. Il coreografo vuole servire la nascita di un qualcosa che scioglie i limiti ed in un certo senso, nel finale, riconcilia l'evocativo doppio liberandolo da quel limite che esso impone, restituendoci una "Bella Addormentata" di assoluta freschezza visiva per mezzo di uno specifico ed autonomo stile: le differenze con la storia originale sono quindi da considerare come risorsa di approfondimento nella sua completezza. Il giovane Tortelli omaggia il repertorio accademico e lo fa con garbo, rompendo la quarta parete, partendo da e in contrasto con la teoria del dramma, volgendo il proprio sguardo visionario a chi vive nell'età presente.
Michele Olivieri