Di: liriche di Tim Rice, musiche di Andrew Lloyd Webber
Scene: Sean Cavanagh, Luci: Mark Howett, Costumi: Sean Cavanagh, Musiche: Andrew Lloyd Webber, Direttore musicale: David Steadman, Suono: Ben Harrison, Regia: Bill Kenwright, Coreografie: Henry Metcalfe, Produzione: Bill Kenwright Ltd
Interpreti: Keith Jack, Jennifer Potts, Henry Metcalfe, Adam Jarrell, Kevin Grogan, Camilla Rowland, Joseph Houston, Richard J Hunt, Ryan Gibb, Michael Ward, Richard J Hunt, Joseph Houston, Nathan Vaughan Harris, Adam Jarrell, Collette Coleman, Charlie Taylor, Camilla Rowland
Trieste, Politeama Rossetti 15 maggio 2012
Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia suggella la stagione 2011/2012 con un'esclusiva nazionale. Ospita, infatti, "Joseph and the amazing technicolor dreamcoat", musical che arriva in Italia direttamente da Londra nella versione del West End datata 2007 e diretta da Bill Kenwright. Primo frutto della collaborazione straordinaria tra Andrew Lloyd Webber e Tim Rice che generò altri capolavori (tra cui Jesus Christ Superstar ed Evita), l'opera trasmette sempre una giovanile freschezza. Il suo primo nucleo nacque già ai tempi in cui i due artisti frequentavano lo stesso liceo, quando furono chiamati ad ideare una recita scolastica di fine anno. Allestita da giovanissimi, durava solo quindici minuti. Nel corso degli anni Webber e Rice la rielaborarono fino a ricavarne l'edizione definitiva che debuttò nel 1991 e che diventò ben presto un titolo frequentatissimo del repertorio anglosassone. Nato per un pubblico infantile, tuttavia lo show - che si ispira al racconto biblico Giuseppe e i suoi fratelli - continua ad essere un cimento molto popolare per tanti dilettanti, soprattutto in ambito scolastico come saggio finale.
L'edizione della breve tournée italiana si distingue per spirito naïf e tripudi cromatici, con molte scene (firmate da Sean Cavanagh) dai tratti bidimensionali e fantasiosi (coreografie di Henri Metcalfe) che sembrano uscite da un libro di fiabe. Al cast inglese capeggiato dalla dolce narratrice Jennifer Potts e dal brillante Joseph interpretato da Keith Jack (giunto secondo proprio nel reality talent show della BBC che metteva in palio il ruolo principale nel musical messo in scena nel 2007), si affianca un coro di entusiasti bimbi italiani selezionati dal teatro triestino. La storia, tratta dal libro della Genesi, è cullata da una partitura attraversata da amabili melodie ("Any dream will do") e da una grande varietà di stili. Le vicende di Giuseppe, capace di leggere i sogni con la sua tunica dai mille colori, figlio prediletto di Giacobbe, venduto dai fratelli invidiosi come schiavo in Egitto, è scandita con leggerezza da cifre musicali diverse. Come il country di "One more angel in heaven" con i fratelli che si trasformano in cowboys per comunicare al padre la scomparsa di Joseph, quello da chansonnier parigino di Giacobbe che rimpiange "Those Canaan days" o, ancora, quello rock confidenziale del temuto Faraone che assomiglia a Elvis Presley ("Song of the King") affidato al talentuoso Adam Jarrell.
Uno spettacolo che alterna ironia a puro divertimento, applauditissimo soprattutto dai più piccoli, e che lascia nella mente molti refrain ("Go, go, go, Joseph") della festosa colonna sonora, impreziosita ancor più dall'esecuzione dal vivo di una piccola orchestra.
Elena Pousché