Richard Siegal / Ballet of Difference at Schauspiel Koln
coreografia e scena Richard Siegal
costumi Flora Miranda
luci/video Matthias Singer
musica Alva Noto e Ryuichi Sakamoto
drammaturgia Tobias Staab
danzatori Margarida De Abreu Neto, Jemima Rose Dean, Gustavo Gomes, Mason Manning, Andrea Mocciardini, Claudia Ortiz Arraiza, Zuzana Zahradnikova, Long zou
produzione Schauspiel Köln and Tanz Köln - con il sostegno di NEUE WEGE / NRW KULTURsekretariat e Ministero della Culture e Scienza dello Stato del North Rhine-Westphalia, Dipartimento Arts and Culture della Città di Monaco, The Kunststiftung NRW - coproduzione Muffatwerk Munchen - in collaborazione con MilanOltre Festival
Teatro Ariosto 16 ottobre 2019
New Ocean è il primo balletto che Richard Siegal ha creato per la sua compagnia allo Schauspiel Köln. Questo coreografo è sinonimo di tecnologia all'avanguardia e precisione nitidissima e riesce a dare alla danza contemporanea un respiro nuovo. Questa sua nuova creazione rende omaggio a Merce Cunningham, di cui si è celebrato il centenario nel 2019 e con la sua compagnia, Ballet of Difference, Siegal rinnova il collegamento tra il leggendario lavoro di Cunningham, Ocean, del 1994, nato come un omaggio a John Cage, e lo sguardo al futuro della danza.
La prima parte di quest'opera è quella che più direttamente, esplicitamente e formalmente ci parla di Merce Cunningham, e musicalmente l'esplorazione di Siegal si basa su una partitura originale di John Cage. Ispirato al vocabolario del coreografo americano, la cui coreografia era circolare e strutturata in modo rigorosamente matematico in 128 frasi, sul palco, a terra Siegal pone un cerchio, che contiene le forme pure di Cunningham, disegnate dagli otto danzatori: al pubblico è offerta un'esperienza immersiva delle più raffinate nel più rigoroso concettualismo del geniale maestro americano della danza del Novecento.
Per la seconda parte della coreografia Richard Siegal seguendo due linee progetta un rigoroso sistema matematico ispirato alle emozioni veicolate dal balletto di Cunningham. Per la prima linea conduttrice, utilizzando un algoritmo per tradurre i dati dei cambiamenti climatici in atti coreografici, con lo stesso lessico minimalista del coreografo americano Siegal infrange idealmente la forma mitica del cerchio, lasciando entrare il caos nel cerchio, sconvolgendo il cosmo. La seconda linea narrativa si avvale delle informazioni di chi nega il cambiamento climatico. Questi due disegni narrativi si intrecciano, le frasi coreografiche sono ordinate e il processo di costruzione dello spettacolo non sempre è previsto dai danzatori stessi, spiega Siegal, e questa è una convenzione che rispecchia il tradizione pensiero di Cunningham. Il nesso con la coreografia originale Ocean è certo la figura del cerchio, l'esplorazione dell'impatto tra il silenzio della prima parte e la partitura di Alva Noto nella seconda parte, il linguaggio del corpo, che scolpisce lo spazio con spirali del busto, solidità coreografica e momenti di azione solistica, quasi di virtuosismo. E' un'opera magnetica.
Giulia Clai