Coreografia Giuseppe Picone
Musica A. Vivaldi
Costumi Giusi Giustino
Luci Nunzio Perrella
Con Orchestra e Balletto del Teatro di San Carlo
Violino Solista e Maestro Concertatore Cecilia Laca
Registrato dal vivo il 19 novembre 2020
Disponibile sul sito del Teatro di San Carlo tramite biglietto dal 12 al 28 febbraio 2021
Le Quattro Stagioni di Vivaldi sono tra le composizioni musicali più famose e forse anche più apprezzate, che in molti amano proprio per l’alternanza tra il ritmo e la melodia talvolta più romantica. Ci sono scrittori e storici che si sono susseguiti nel cercare di scoprire qualcosa di misterioso su Antonio Vivaldi, il compositore che sembra non avere segreti, ma che in realtà ebbe una vita meno emozionante di ciò che a volte può sembrare. Infatti, poco dopo la sua scomparsa, avvenuta a Vienna nel 1741, fu molto presto dimenticato e come spesso capita anche a coloro che poi in futuro sono riconosciuti come dei grandi artisti, non comparve neanche nei più famosi dizionari musicali del Settecento e dell’Ottocento. Però alcuni studiosi della musicologia, ossia la disciplina nata ai primi dell’Ottocento in Germania, rilevarono che Bach aveva trascritto di sua volontà alcuni concerti del compositore veneziano Antonio Vivaldi, probabilmente segno del fatto che lo considerava già all’epoca un autore di grande importanza. Tutta questa situazione è stata definita da uno scrittore “l’affare Vivaldi”. Punta più alta di tante opere della produzione vivaldiana, questa è sicuramente una partitura molto visuale, che compare all’inizio di una raccolta di 12 concerti, inserita proprio con il nome delle stagioni, così come la conosciamo oggi. Una sorta di scrittura visuale, quindi, che si accompagna anche a dei sonetti nella stampa dell’opera, avvenuta peraltro durante la vita del suo autore. Quattro concerti ognuno in tre momenti, ovvero due allegri ed un intermedio lento o grave, che si svolgono proprio come se la musica dipingesse tramite le note, il suo racconto strizzando l’occhio anche al balletto, proprio come coreograficamente ha proposto il Teatro San Carlo con i suoi solisti e il suo corpo di ballo. La rappresentazione è una vera e propria storia scenica, che pur non avendo scenografia, perché prevede soltanto luci dietro le coreografie, tramite i suoni, i colori ed i passi di danza, ci richiama immediatamente alla memoria le stagioni così come le viviamo ciclicamente ogni anno della nostra vita. Ognuna con i suoi elementi e tratti caratteristici, che permettono a questo balletto di regalarci un’ora di spensieratezza e di realtà un po’ visionaria e magica.
Francesca Myriam Chiatto