Atto unico
Coreografia Johan Kobborg
Musica Sergei Prokofiev
Scene David Umemoto
Cast ruoli principali
Romeo: Sergei Polunin
Giulietta: Alina Cojocaru
Tebaldo: Nikolas Gaifullin
Mercuzio: Valentino Zucchetti
Romeo & Giulietta è realizzato da Polunin ink e Show Bees
in collaborazione con ATER (Associazione Teatrale Emilia-Romagna) e con il Festival della Bellezza
prima mondiale
Arena di Verona, 26 agosto 2019 (unica data)
E' diretto, coinvolgente, senza respiro il "Romeo & Giuietta" di Johan Kobborg, coreografo danese che per la prima volta ha portato Sergei Polunin, la rock star internazionale del balletto, a confrontarsi con il ruolo shakespeariano: giudicato fino a quel momento troppo romantico dal danzatore ucraino. In coppia con l'étoile Alina Cojocaru, interprete dotata di sensibilità straordinaria, Polunin è stato un Romeo intenso e convincente, naturale nella tecnica e nel personaggio. Diecimila persone hanno affollato l'Arena di Verona lunedì scorso per assistere a questa prima mondiale che ha suscitato entusiasmo oltre le aspettative: pubblico in piedi per un quarto d'ora di applausi. E così, il debutto della produzione che, in partnership fra Polunin ink, ShowBees e Ater, aveva suscitato polemiche sia per il precedente scioglimento del corpo di ballo della Fondazione sia per le controverse uscite sui social dell'artista, si è rivelato un trionfo. Difficile non rimanere incantati dall'eccellenza del cast, fra cui spicca il brillante Mercuzio (Valentino Zucchetti, primo ballerino del Royal Ballet) e dalla messa in scena, potente ed essenziale, firmata dal visual artist David Umemoto: giochi di contrasti fra luci, ombre, colori e una struttura geometrica che si apre su scale, archi e passaggi nascosti delineano ambienti e dimensioni emotive. Ma è la storia senza tempo degli amanti veronesi a farsi magnetica, nel vorticoso svolgersi di accadimenti interiori ed esteriori dallo stile quasi cinematografico. Non mancano virtuosismi, come nel passo a due del balcone, incontro segreto e al tempo stesso gioia di baci e intimità fra i due innamorati, o di grande coesione d'insieme, come nella contrapposizione fra Montecchi e Capuleti. Forse quest'opera prima, che il coreografo ha scelto di tracciare in un un'ora e mezza soltanto di partitura, apprezzatissima anche dal pubblico meno esperto, meriterebbe qualche momento di respiro in più dal punto di vista musicale. Ciò che colpisce però è la visione realistica della tragedia. Lo sguardo più attento alla verità dei personaggi che all'espressione tecnica. Il passo a due che segue l'uccisione di Tebaldo (il giovanissimo Nikolas Gaifullin dell'Atlanta Ballet) da parte di Romeo è toccante. Giulietta compare sulla scena questa volta in rosso. E' sconvolta e prova sentimenti contrastanti fra le braccia dell'amato. Si stringono ancora prima di separarsi, incapaci di gestire disperazione e gioia dell'amore. Mentre attorno tutti guardano in silenzio. Il finale è come un sogno che non si esaurisce. Un film che avrà il suo seguito. Forza e fragilità, speranza e abbandono si confondono. Kobborg infonde delicatezza e umanità. Dietro Giulietta e Romeo ci sono due ragazzi di oggi.
Simona Griggio