coreografia Merce Cunningham
adattato e riallestito da Jeannie Steele
musica dal vivo Philip Selway, Adem Ilhan, Quinta
disegni basati su Cage Series (1) - (6) di Gerhard Richter
Teatro Municipale Valli 13 novembre 2019
Per i 100 anni della nascita di Merce Cunningham il corpo di ballo della compagnia Rambert, una delle principali compagnie indipendenti di danza contemporanea al mondo, ha creato Rambert Event. Il primo evento di Merce Cunningham ebbe luogo nel 1964 a Vienna ed era il mezzo, che il coreografo americano scelse per presentare estratti di danza in interazione con altre attività non coreutiche svolte dal vivo. Il Rambert Event si presenta come una nuova messa in scena, che è sia un omaggio al grande coreografo, sia un lavoro nuovo. I costumi si collegano ai disegni di Robert Rauschenberg e Jasper Johns, la colonna sonora è stata appositamente commissionata da Philip Selway. Balletti completi ed estratti di balletti assieme a nuove sequenze, rappresentati contemporaneamente ma separatamente, consentono di assistere non tanto ad una serata di danza, quanto di vivere l'esperienza dell'idea di danza di Merce Cunningham.
Linee morbide, armonia di forme, estrema raffinatezza, piacere dei sensi: la natura di questa danza sta tutta nella purezza del movimento, movimento che ispira tranquillità, libero dall'ansia di trasmettere un messaggio. La concentrazione si sposta su ogni singolo danzatore, il quale, che sia in movimento o immobile, è diverso, si muove in modo diverso, ma ciascuno si esprime in modo sorprendente. Ogni singolo movimento è accattivante, non importa ricercare in esso un significato o un'origine alta dell'arte della danza, perché sfuggirebbe. La serenità dei gesti, la vitalità insita in questa danza proviene da ciò che è il movimento stesso quando il danzatore lo esegue, non parla né al passato né al futuro, e porta anche la mente dello spettatore a non cercare un legame col contesto. Negli anni le coreografie di Cunningham hanno suscitato reazioni contrastanti, dal netto rifiuto dei suoi gesti, che per alcuni richiamavano quasi i movimenti dei sonnambuli, all'afflato che spettatori disorientati ancorché entusiasti ne testimoniavano. La sua danza provocò una rottura netta con la danza vista fino a quel momento, e corrispose quasi ad una nuova visione del mondo, sostituendo le strutture consolidate della danza con una nuova dialettica spazio-temporale, cosa a cui non approdò neppure Martha Graham. Questa serata di danza richiama il non essere bloccato dalla tradizione. I ballerini condividono insieme lo spazio ma ognuno porta nuovi spunti ideali e ognuno è fulcro della danza, in cui tutto cambia sempre. Non c'è racconto, non c'è simbolismo, tutto ciò che avviene sul palco trova il suo significato al momento, e lo spettacolo è solo ciò che possiamo vedere, le sensazioni che produce in ciascun spettatore sono congelate in quell'attimo. Il tema della danza è la danza stessa. Non c'è conforto visivo, abbandonate le abitudini, dobbiamo abbandonarci al puro movimento, senza parametri di riferimento o termini di paragone. Questo spettacolo è una meccanica perfetta agita attorno a un'idea. L'impressione di questa nuova rappresentazione si riassume in un modo solo: indimenticabile.
Giulia Clai