venerdì, 18 ottobre, 2024
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CUNNINGHAM FOREVER - Ballet de l’Opéra de Lyon

Ballet de l’Opéra de Lyon in “Cunningham Forever”. Foto Agathe Poupeney Ballet de l’Opéra de Lyon in “Cunningham Forever”. Foto Agathe Poupeney

Beach Birds
costumi e luci Marsha Skinner
musiche di John Cage
assistente alla coreografia Carol Teitelbaum
Gavin Bryars Ensemble
Gavin Bryars pianoforte e bastone della pioggia
Audrey Riley bastone della pioggia
James Woodrow bastone della pioggia
Morgan Goff violino, viola e bastone della pioggia
danzano Marie Albert, Jade Diouf, Paul Gregoire, Jackson Haywood, Amanda Lana, Almudena Maldonado, Albert Nikolli, Roylan Ramos-Hechavarria, Anna Romanova, Marta Rueda, Kaine Ward
maîtres de ballet Pierre Advokatoff, Jocelyne Mocogni

Biped
scenografia e ologrammi Shelley Eshkar e Paul Kaiser
costumi Suzanne Gallo
luci Aaron Copp
musiche di Gavin Bryars
assistenti alla coreografia Jamie Scott, Andrea Weber
Gavin Bryars Ensemble
Gavin Bryars contrabbasso, tastiera elettronica, pianoforte
Morgan Goff viola
Audrey Riley violoncello
James Woodrow chitarra elettrica
danzano Marie Albert, Kristina Bentz, Noëllie Conjeaud, Jeshua Costa, Katrien De Bakker, Tyler Galster, Mikio Kato, Amanda Lana, Almudena Maldonado, Albert Nikolli, Leoannis Pupo-Guillen, Anna Romanova, Marta Rueda, Giacomo Todeschi
maîtres de ballet Jocelyne Mocogni, Amandine François
con il supporto di Dance Reflections di Van Cleef & Arpels
Musica BIPED
Gavin Bryars © Schott Music GmbH & Co. KG
esclusiva italiana
Teatro Alighieri, Ravenna 07 giugno 2024

www.Sipario.it, 10 giugno 2024

Morto nel 2009 all'età di novant’anni, Merce Cunningham continua ad ispirare il lavoro e la passione degli amanti della danza. Il suo Beach Birds del 1991 fu il risultato della sua lunga e fruttuosa collaborazione con il compositore John Cage, ed è uno dei pochi lavori non assolutamente astratti concepiti dal coreografo americano. Questo lavoro è immerso in un paesaggio contemplativo, un ambiente in cui regna la casualità, e nel quale movimenti calcolati, che richiedono il più attento controllo, si mescolano a cesure naturalistiche. Questi due sguardi sembrano contraddirsi ed appartenere a prospettive poco conciliabili, che tuttavia aprono lo guardo su una serie di sensazioni, che introducono nella danza, sempre rigorosa, la tenue dolcezza dell'alba come l’ascolto contemplativo del canto degli uccelli o lo sciabordio del mare e il suono del vento. È una coreografia tutta basata sul fraseggio fisico individuale eseguita con cura dagli undici danzatori del Ballet de l’Opéra de Lyon. I ballerini hanno danzato come uno stormo di uccelli, che all’improvviso prende il volo. È un lavoro dal ritmo molto più fluido rispetto ad altre coreografie di Cunningham. John Cage compose la musica e la pittrice Marsha Skinner ha disegnato i costumi, tutti identici: body e calzamaglia bianchi, con guanti neri a ricoprire interamente le braccia e le spalle. La tela bianca di fondale è la scena su cui Marsha Skinner immagina la luce, che variava di colore e intensità, decisa da una trama di illuminazione ideata utilizzando metodi casuali. I cambiamenti graduali della luce sono stati interpretati per imitare quelli che potrebbero verificarsi dall'alba al tramonto su una spiaggia, sebbene non rispettino la sequenza naturale. In questa coreografia dove il sensuale incontra l'astratto, Merce Cunningham celebrava il cinquantesimo anniversario della morte di James Joyce, fonte di ispirazione per il coreografo e John Cage. In questo paesaggio contemplativo, la precisione dei danzatori ha aperto le porte a una vasta gamma di sentimenti. La musica serena di Cage, eseguita dal vivo dal Gavin Bryars Ensemble e dallo stesso Gavin Bryars al pianoforte e bastone della pioggia, si è intrecciata con le figure bicolori, incidendo una delicata ed elegante calligrafia sul palco. Tra figure immobili e uccelli leggeri come piume, i ballerini hanno creato figure che si sono modellate e si sono trasformate l'una nell'altra, dal duo al trio lungo ritmi in continua evoluzione di un caleidoscopio di immagini e sensazioni.

Per BIPED nel 1999, sulla composizione originale di Gavin Bryars, Cunningham ha creato movimenti utilizzando un software di generazione del movimento, tecnologia della motion capture che vede l’interazione in scena di ballerini in calzamaglia e ballerini virtuali rappresentati con linee e punti, e ha prodotto una coreografia di forme artificiali: forme giganti e snelle proiettate accanto ai danzatori che ballano sul palco, moltiplicando figure e dimensioni in movimento. Settanta frasi di movimento, riprese da telecamere a raggi infrarossi e trasposte in immagini digitali, sono proiettate su uno schermo di tulle posto in proscenio, dietro il quale si muovono i danzatori per sviluppare la coreografia composta di varie sezioni (soli, duetti, trio e danze d’insieme). BIPED ha prodotto forme astratte, in aderenza allo stile del Maestro, che compongono un drappo colorato su cui gli sguardi si muovono senza sosta. La realtà e i mondi virtuali si intrecciano in un arazzo intriso di luce, esaltato dalla musica avvolgente di Gavin Bryars, eseguita per l’occasione dal vivo dall’autore e dal suo ensemble, con tematiche minimaliste che sfociano in atmosfere ambient ipnotiche. Il Ballet de l’Opéra de Lyon ha creato uno spazio utopico dalle coordinate casuali, in perfetta aderenza con la scrittura coreografica. I costumi di Suzanne Gallo contribuivano alla dinamica riflettendo la luce ideata da Aaron Coppo, che ha diviso il pavimento del palco in quadrati illuminati richiamando una sequenza casuale. Guardando questo balletto l'azione è variata da lente sezioni formali a rapide sequenze spezzate di cui la compagnia di ballo è riuscita a non mostrare tutta la complessità tecnica e formale ed è sfociato in una conclusione elegante ed elegiaca.

I danzatori del Ballet de l’Opéra de Lyon hanno reso molto accuratamente lo spirito di questo maestro di danza moderna. 

Giulia Clai

Ultima modifica il Lunedì, 15 Luglio 2024 19:33

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